Il viale interno dell’ospedale Santa Croce su cui si affaccia la Palazzina della Cardiologia

Il viale interno dell’ospedale Santa Croce a Fano

Fano, 4 dicembre 2022 - Si riaffacciano i contagi covid, anche in corsia. Succede nel reparto di Cardiologia del Santa Croce, a Fano, dove nei giorni scorsi sono emersi due casi positivi tra i degenti. Subito è scattato il piano di sorveglianza negli altri pazienti e circa una decina di loro è risultata infetta, benché con sintomi lievissimi. Ma l’approccio, rispetto a quanto sarebbe avvenuto due anni fa, è totalmente diverso.  Leggi anche: Influenza: incidenza molto alta in Emilia Romagna, alta nelle Marche e in Veneto Come spiega Luana Stefanelli, responsabile della direzione medica dei presìdi dell’azienda ospedaliera Marche Nord: "Se ragioniamo in termini di rischi/benefici per il paziente è certamente più vantaggioso consentire un’umanizzazione delle cure rispetto a un’eccessiva rigidità dei protocolli, anche perché è difficile mantenere il distanziamento, molti pazienti sono intolleranti all’uso di protezioni e ci sono anche le visite dall’esterno. Durante la prima ondata non si aveva scelta, perché il rischio di lasciarci le penne era altissimo. Ma adesso i sintomi sono perlopiù talmente blandi che non è nemmeno il caso di trasferire i pazienti nei reparti Covid, perché si assume possano avere un’assistenza migliore nel reparto in cui sono ricoverati". E’ andata così per i due pazienti risultati positivi in Cardiologia: "Avevano sintomi non ricondcibili a problemi cardiaci – spiega la dottoressa Stefanelli –, per cui è stato subito somministrato il tampone. A quel punto è scattato il piano di sorveglianza e sono emerse altre positività ’accidentali’, senza sintomatologia grave". Dal momento che prima di ogni ricovero l’ospedale dispone la somministrazione del tampone, è evidente che il contagio è avvenuto dopo il ricovero. Ma rintracciare le cause è quasi impossibile: "Le visite sono state sempre garantite – spiega Stefanelli –, ovviamente senza un via vai ma comunque consentendo l’ingresso agli esterni, perché l’aspetto umano è molto importante. Ora è chiaro che siamo tornati un po’ più rigidi, anche perché adesso girano molti virus, un mix di Covid e influenza a cui prestare attenzione". I pazienti, comunque, sono rimasti in Cardiologia: "Dove occorre si dispone la terapia con antivirali specifici, altrimenti, se non è necessario il trasferimento nei reparti Covid, si crea una ’bolla’, cioè i positivi vengono isolati e non hanno contatti né con gli esterni né con gli altri pazienti, e c’è del personale apposito che funge da filtro". Positività riemergono  ’a spot’ anche in altri reparti, dove più o meno la strategia di gestione e contenimento è la stessa. Ed anche i sanitari, ovviamente, non sono esenti. "Il Covid è ormai ovunque, ce ne accorgiamo nel nostro vivere quotidiano. Ma per quanto ci riguarda i ricoveri restano stabili e le dimissioni compensano i nuovi ingressi. Forse con le feste potrà esserci una recrudescenza, ma al momento – conclude Stefanelli – la situazione sembra sotto controllo". Questo il quadro dell’ultimo report a Marche Nord: un ricoverato in Terapia intensiva, 27 in reparti non intensivi.

Cronaca

Fano, 4 dicembre 2022 -&nbsp;Si riaffacciano i <a href="https://www.ilrestodelcarlino.it/ancona/cronaca/ricoveri-in-aumento-nellultima-settimana-1.8347000">contagi covid</a>, anche in corsia. Succede nel reparto di Cardiologia del Santa Croce, a Fano, dove nei giorni scorsi sono emersi due casi positivi tra i degenti. Subito è scattato il piano di sorveglianza negli altri pazienti e circa una decina di loro è risultata infetta, benché con sintomi lievissimi. Ma l’approccio, rispetto a quanto sarebbe avvenuto due anni fa, è totalmente diverso. 
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Come spiega Luana Stefanelli, responsabile della direzione medica dei presìdi dell’azienda ospedaliera Marche Nord: "Se ragioniamo in termini di rischi/benefici per il paziente è certamente più vantaggioso consentire un’umanizzazione delle cure rispetto a un’eccessiva rigidità dei protocolli, anche perché è difficile mantenere il distanziamento, molti pazienti sono intolleranti all’uso di protezioni e ci sono anche le visite dall’esterno. Durante la prima ondata non si aveva scelta, perché il rischio di lasciarci le penne era altissimo. Ma adesso i sintomi sono perlopiù talmente blandi che non è nemmeno il caso di trasferire i pazienti nei reparti Covid, perché si assume possano avere un’assistenza migliore nel reparto in cui sono ricoverati". 
E’ andata così per i due pazienti risultati positivi in Cardiologia: "Avevano sintomi non ricondcibili a problemi cardiaci – spiega la dottoressa Stefanelli –, per cui è stato subito somministrato il tampone. A quel punto è scattato il piano di sorveglianza e sono emerse altre positività ’accidentali’, senza sintomatologia grave". Dal momento che prima di ogni ricovero l’ospedale dispone la somministrazione del tampone, è evidente che il contagio è avvenuto dopo il ricovero. Ma rintracciare le cause è quasi impossibile: "Le visite sono state sempre garantite – spiega Stefanelli –, ovviamente senza un via vai ma comunque consentendo l’ingresso agli esterni, perché l’aspetto umano è molto importante. Ora è chiaro che siamo tornati un po’ più rigidi, anche perché adesso girano molti virus, <a href="https://www.ilrestodelcarlino.it/cronaca/covid-influenza-sintomi-1.8338592">un mix di Covid e influenza</a> a cui prestare attenzione". I pazienti, comunque, sono rimasti in Cardiologia: "Dove occorre si dispone la terapia con antivirali specifici, altrimenti, se non è necessario il trasferimento nei reparti Covid, si crea una ’bolla’, cioè i positivi vengono isolati e non hanno contatti né con gli esterni né con gli altri pazienti, e c’è del personale apposito che funge da filtro". 
Positività riemergono ’a spot’ anche in altri reparti, dove più o meno la strategia di gestione e contenimento è la stessa. Ed anche i sanitari, ovviamente, non sono esenti. "Il Covid è ormai ovunque, ce ne accorgiamo nel nostro vivere quotidiano. Ma per quanto ci riguarda i ricoveri restano stabili e le dimissioni compensano i nuovi ingressi. Forse con le feste potrà esserci una recrudescenza, ma al momento – conclude Stefanelli – la situazione sembra sotto controllo". Questo il quadro dell’ultimo report a Marche Nord: un ricoverato in Terapia intensiva, 27 in reparti non intensivi.

Focolaio covid in Cardiologia a Fano: una dozzina di contagi

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