
L’ex presidente è stata ascoltata ieri innanzi alla commissione comunale di Garanzia e Controllo. Intervenuto il dirigente Celani: "La direttrice amministrativa non ha più ragione di esistere dal 2014".
di Anna Marchetti Ai raggi X la Fondazione Teatro della Fortuna. Ieri, però, nella commissione garanzia e controllo – presente l’ex presidente Catia Amati – non si è parlato di conti, né del presunto disavanzo di 340mila euro come dichiarato dall’attuale presidente della Fondazione Stefano Mirisola, piuttosto dei rapporti istituzionali tra Fondazione e Comune, delle competenze del soprintendente-presidente e dell’aspetto giuridico della Fondazione Teatro quale "ente di diritto privato a controllo pubblico". Insomma, un ente sul quale l’amministrazione comunale esercita un controllo stringente, definito dal dirigente Pietro Celani "forte e penetrante" considerato che i finanziamenti sono principalmente comunali (500mila euro), il sindaco nomina il presidente e la maggioranza del cda, il consiglio comunale approva i bilanci e la programmazione artistica. Questo si traduce, ha ribadito il dirigente, "nell’obbligo della Fondazione Teatro di osservare le regole che si applicano agli enti pubblici per le assunzioni e l’attribuzione degli incarichi e per gli appalti e i contratti".
Celani ha anche ricordato che dal 2014, sulla base dello statuto, "non ha più ragione di esistere la figura del direttore amministrativo e che la responsabilità istruttoria del bilancio è attribuita al soprintendente". "Soprintendente che – ha però aggiunto Amati – si avvale di consulenti amministrativi e contabili scelti sulla base delle competenze". E’ stato chiarito che l’amministrazione, in base a una convenzione tra i due enti, ha la possibilità di disporre gratuitamente del teatro 2 volte l’anno, con tutti gli oneri a carico della Fondazione, nonché della sala Verdi per tre volte l’anno: superata tale soglia il costo della sala Verdi è fissato in 600 euro più Iva. Convenzione che, secondo Amati, è "sempre stata rispettata". Così come esiste un registro delle aperture, chiusure, servizio maschere, botteghino, portineria e tutto quanto attiene alle attività inerenti il teatro. Sempre Celani ha concluso ricordando che, una volta terminata la verifica da parte del consulente, redigerà una relazione finale come richiesto dal sindaco Luca Serfilippi in cui evidenziare, se emergeranno, "criticità e responsabilità" offrendo poi possibili soluzioni. Prima dell’approvazione da parte del consiglio comunale del bilancio consuntivo 2024 entro il 30 giugno, la commissione garanzia e controllo si riunirà di nuovo convocando lo stesso commercialista Camillo Catana Vallemani. Infine, oggi di Fondazione Teatro si parlerà in consiglio comunale per l’ipotesi di una commissione d’indagine sollecitata da Francesco Panaroni (M5S).