
L’istituto di credito: "Pronti a risanare i conti, ma non tutto e subito". Santini: "Non sembra una situazione preoccupante, basta ricapitalizzare"
di Anna Marchetti
"Pronti a risanare il debito della Fondazione Teatro della Fortuna. Ma non ’tutto e subito’". Lo assicura Luciano Radici, vicepresidente della Bcc Fano, l’istituto di credito che insieme alla Fondazione Carifano è socio della Fondazione Teatro della Fortuna (entrambi con una quota di 15mila euro). "Il Comune ci ha annunciato – conferma Radici – che presenterà una proposta per ripianare il disavanzo (pari ad almeno 340mila euro) in un certo numero di anni. D’altra parte sarebbe improponibile chiedere ai due soci, Bcc e Fondazione, di tirare fuori subito 175mila euro a testa. Sono già stati programmati interventi di beneficenza e mutualità e questa del disavanzo è per tutti una novità". E ancora Radici: "Non è mai emerso nulla che facesse presagire l’esistenza di un debito e quando un bilancio si chiude con mille euro di utile (il riferimento è al 2023) non c’è motivo di fare verifiche sulle fatture". E ancora Radici: "Aspettiamo la relazione del commercialista esterno che su incarico del Comune verificherà i bilanci".
L’impegno di spesa, per un importo di 12mila euro, è già stato deliberato venerdì dalla giunta e domani il dirigente agli Affari generali Piero Celani, a cui il sindaco Luca Serfilippi ha dato il compito di seguire la vicenda, affiderà l’incarico. Il primo cittadino ha già preannunciato che ci vorranno 15 giorni per la verifica dei bilanci, non solo il consuntivo 2024, da approvare entro il 30 giugno, ma anche quelli precedenti. Il presidente Radici conferma la volontà della Bcc Fano di tendere la mano alla Fondazione Teatro: "Non vogliamo certo che affondi per causa nostra, la banca ha sempre sostenuto il territorio e lo farà anche in questo caso. Certo, per il futuro chiederemo maggiori garanzie, soprattutto da parte dell’amministrazione comunale, sono cose che non devono succedere e che vanno stigmatizzate ma speriamo che si risolva tutto per il meglio".
Non sembra affatto preoccupato, il direttore Amat (Associazione marchigiana attività teatrali), Gilberto Santini, per i 90mila euro che deve incassare dalla Fondazione Teatro. "Nei nostri confronti – dichiara – non c’è alcuna situazione di morosità. Finora abbiamo avuto tutto quello che ci spetta e il ritardo nei pagamenti di alcuni mesi, rispetto alla rendicontazione di ottobre 2024, è una dinamica normale, succede con tutti, anche con i Comuni. Anzi siamo pronti a presentare insieme alla Fondazione Teatro della Fortuna le prossime attività". Aggiunge Santini, che ha chiuso il bilancio Amat con un fatturato di 10 milioni 200mila euro: "Capisco l’operazione chiarezza e di intelligenza nella gestione del bilancio ma vista da fuori, quella della Fondazione Teatro, non mi sembra una situazione preoccupante, in quanto gestibile anche attraverso una ricapitalizzazione". Tra i fornitori che vantano dei crediti nei confronti della Fondazione Teatro c’è anche la Rti che gestisci i servizi teatrali (Opera e società cooperativa Cultura). Il presidente Stefano Mirisola ha parlato di un debito nei loro confronti di 120mila euro. "L’ordine generale dell’importo è quello" conferma il presidente di Opera, Mario Rosati, che però non vuole specificare la cifra esatta né il periodo di riferimento. Nel frattempo si dovrà capire quando sarà convocata la commissione Controllo e Garanzia presieduta dal consigliere d’opposizione Samuele Mascarin (In Comune).