
Fano, 5 agosto 2023 – Due rapine , a distanza di poche ore l’una dall’altra. Ma senza alcun legame. Messe a segno da malviventi diversi. Notte di terrore a Fano, quella di mercoledì scorso. Dopo il colpo nella villetta di Sant’Orso, scattato verso le 23, con tanto di vittime, la coppia di coniugi 70enni, minacciate col coltello e rinchiuse in camera da letto, quella stessa notte, verso le 2, altri due uomini, in un’altra parte della città, prendevano di mira un forno in via Repubblica, nei pressi di via Pisacane.
È il forno di Marco Ambrosini, 60 anni, fanese, che per una manciata di minuti, pochi ma interminabili, è rimasto nelle mani di una coppia di malintenzionati. Tra quelle del più grosso dei due che lo ha preso per le spalle e lo ha sbattuto contro il frigo, pretendendo che gli consegnasse 1500 euro. Poi gli ha infilato le mani in tasca e ha arraffato circa 500 euro che aveva nei pantaloni.
“Ero da solo, stavo lavorando, tengo aperto anche di notte per i ragazzi che vengono dopo aver fatto serata, quando sono entrati questi due uomini – racconta Ambrosini tutto d’un fiato, con la voce ancora tremante –. Il cancello era aperto, non l’avevo chiuso. Uno lo conosco già, è un giovane albanese che abita vicino al mio negozio. Era già venuto a rubare da me. Stavolta però si è presentato con quell’altro, un bestione alto quasi due metri. Io sono piccolo, mi butti giù con un soffio. Lo ammetto, ho avuto davvero paura".
Ed è stato l’energumeno a farsi avanti. "Dammi i soldi che ci devi, dacci 1500 euro" mi ha detto – continua il fornaio – io gli ho risposto che non gli dovevo un bel niente. Che erano sotto la mia telecamera, che stava riprendendo tutto e di smettere di fare gli imbecilli. Ma lui mi ha preso per le spalle e mi ha spinto contro il frigo. Non volevo farlo innervosire di più. Temevo che mi picchiasse. Era davvero molto minaccioso. Gli ho detto che non avevo tutti quei soldi. Ma solo un po’ di denaro in tasca. Così lui mi ha infilato le mani nei pantaloni e ha preso quello che c’era, saranno stati circa 540 euro. E poi se ne sono andati".
Ambrosini aveva già avuto a che fare con il più giovane, l’albanese che conosce da tempo. "Mi aveva già derubato quando era ancora minorenne. Per ben 6 volte – racconta –. Lo aveva ripreso la telecamera. Ho sei video con lui che ruba dalla mia cassa approfittando di un attimo di distrazione. D’altronde io qui sono solo, lavoro da solo. Conosco sua mamma, una bravissima donna. Le avevo detto quello che aveva fatto suo figlio. E lei era venuta a restituirmi 700 euro. Così avevo ritirato la denuncia".
Pensava che la lezione e la sua benevolenza fossero servite. E invece il ragazzo è ben presto tornato alla carica. In maniera pesante. "Me lo sono rivisto qui l’altra notte con quell’altro – riprende Ambrosini – e dopo quello che hanno fatto questa volta non posso perdonargliela. L’ho denunciato ai carabinieri di Fano che lo hanno identificato. Non sanno ancora chi sia quel gigante. Ma presto lo scopriranno. E anche lui – conclude il fornaio – dovrà rispondere di quello che ha fatto".