Fusione tra Aset e MMS: a Fano andrebbero 17 milioni di euro

Studio valuta l’operazione, ma il segretario del Pd,. Alberto Bacchiocchi,. pare cadere dalle nuvole

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"Lo studio segreto sulla fusione di Aset e Multiservizi?". E’ sorpreso il segretario del Pd Alberto Bacchiocchi dell’esistenza di un studio su costi e benefici dell’operazione di fusione tra le due aziende provinciali dei servizi. "Non posso immaginare chi l’abbia fatto – commenta Bacchiocchi – magari è un desiderata di Marche Multiservizi. Ho solo una certezza: non è stato commissionato da Aset. E visto che le fusioni si fanno in due, per un piano di fattibilità serve l’accordo di entrambe le aziende perché una eventuale fusione deve rispondere alle esigenze dell’intero territorio".

In realtà gli "studi segreti" potrebbero essere addirittura due, o meglio circa un anno fa, lo studio sulla fusione delle due aziende sarebbe stato aggiornato. In sintesi Aset sopravviverebbe con cimiteri, farmacie, verde pubblico e sosta a pagamento, mantenendo anche le reti, mentre rifiuti, acqua, gas e pubblica illuminazione passerebbero alla nuova gestione di Aset con Marche Multiservizi.

Cosa ne ricaverebbero Fano e gli altri Comuni interessati? Fano ben 17-18 milioni di euro tra l’acquisizione delle azioni e la sopravvalutazione delle quote, mentre 2-3 milioni di euro andrebbero agli altri Comuni soci. Al termine dell’operazione Fano potrebbe ottenere il 15% della Nuova Marche Multiservizi contro il 24 % del Comune di Pesaro. "Non ci vuole la testa di Cavour – commenta qualcuno – per capire che a Marche Multiservizi non interessano le lampade votive o i parcheggi, che non sono parte del loro business".

Il segretario del Pd Bacchiocchi se pare stupito dell’esistenza di un piano segreto sulla fusione apre invece alla richiesta avanzata l’altro ieri dai 9 sindaci del comuni soci di Aset di "procedere con uno studio per valutarne pro e contro di una possibile aggregazione". Se l’assessore alle Società Partecipate Samuele Mascarin ha già respinto la richiesta dei sindaci "perché il consiglio comunale in più occasioni si è espresso contro la fusione e contro l’affidamento di incarichi progettuali finalizzati a questo obiettivo", più possibilista appare il segretario del Pd: "Sono comunque soci dell’azienda a cui non si può chiudere la porta in faccia. Sarebbe buona prassi che il socio maggioritario (il Comune di Fano ha il 97% delle quote di Aset ndr) ascoltasse e ragionasse insieme agli altri soci. Dobbiamo evitare che alla scadenza degli affidamenti i comuni soci abbandonino Aset, indebolendola".

Aggiunge Bacchiocchi: "Le decisioni del consiglio comunale non sono parole scritte nella pietra, destinate a rimanere immobili nel tempo anche quando le situazioni mutano". Sembrano piuttosto seccati i nove sindaci (San Costanzo, Fossombrone, Isola del Piano, Mondavio, Monteporzio, Sant’Ippolito, Pergola, Terre Roveresche, Montefelcino, mentre non hanno firmato Cartoceto, Colli al Metauro e Mondolfo ndr) che hanno scritto a Seri: "Siamo meravigliati – commenta il sindaco di San Costanzo Filippo Sorcinelli – che a risponderci sia stato l’assessore Mascarin invece del sindaco Seri: non mi sembra molto corretto. Noi ci aspettiamo che il sindaco Massimo Seri ci convochi in fretta e ci coinvolga come sollecitato con la lettera".