Gimarra? "La soluzione c’è già da due anni"

Si tratta del progetto dell’ex ingegnere capo Sorbini, costa il doppio, 40milioni di euro, ma è in linea con i dettami della Soprintendenza

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L’uovo di colombo per la variante di Gimarra è dentro un cassetto da due anni. E’ lo studio di fattibilità che è stato guidato e diretto dal vecchio ingegnere capo dell’ufficio tecnico Sandro Sorbini. E’ in linea con quelle che sono le prescrizioni che ha messo la Soprintendenza sul tracciato: salvataggio ambientale della collina e spostamente più a valle dell’arteria, quindi meno impattante.

"Sì, ma il problema è che costa quasi il doppio perché prevede la realizzazione di una galleria, quindi circa 40 milioni di euro", dice un alto esponente dell’amministrazione.

La replica dell’ingegnere Sorbini è questa: "Costa di più, ma il progetto venne fatto, assieme ad altri tre, anche sulla scorta delle indicazioni e dei confronti che erano stati fatti con la Soprintendenza", dice il tecnico. Che poi aggiunge anche un particolare: "Nel nostro progetto era prevista una carreggiata di nove metri che poi è stata allargata e portata ad undici metri. E questo comportava maggiori onori sia nel fare la galleria sia per quello che riguarda gli espropri".

Insomma ci vogliono più soldi rispetto ai 20 milioni che sono stati stanziati dalla Regione con il famoso patto tra il primo cittadino Massimo Seri e Luca Ceriscioli, ‘garante’ l’allora presidente del consiglio regionale Renato Minardi. Sotto questo profilo c’è anche chi dentro l’amministrazione e con la piena conoscenza dei conti del Comune, aggiunge una cosa: "E’ vero che il progetto di Sorbini costa di più ma è anche vero che questa amministrazione è anche quella che è la meno indebitata di tutta la regione. Si può prendere dall’avanzo di bilancio e quindi accendere un mutuo per una infrastruttura che è ritenuta utile da tutta la città, anzi da tutto il territorio. Solo che il problema vero è un altro: manca la volontà di portare a termine questa strada che riguarda tutta la collettività ed era già prevista nel Prg di Piccinato negli anni Sessanta ed è stata anche ribadita dal piano regolatore approvato dalla giunta di Stefano Aguzzi. Non solo: va aggiunto anche un particolare che è questo: in varie riunioni informali la Soprintendenza aveva già fatto sapere che l’ultimo tracciato non era gradito".

Un grande ‘pasticcio’ anche se tutti sono consapevoli di una fatto: "Se accade qualcosa al ponte sull’Arzilla lungo la statale, è un disastro totale", dice un altro esponente di giunta.

Nessuno parla ufficialmente perché tutti hanno le mani sui fili dell’alta tensione, ma il problema Gimarra non è chiuso perché "nel giro di 48 ore è previsto un altro summit di giunta dove si faranno ulteriori valutazioni su soluzioni e relativi costi".

E Renato Minardi, l’uomo che ha portato i 20 milioni a Fano, che dice? "Io spero che questi soldi, che non possono essere usati per altre opere, - spiega Minardi - non vadano perduti perché il tempo scade alla fine di quest’anno. Io spero che abbiano chiesto una proroga perché non so come giustificheranno una cosa del genere, la perdita di una tale occasione, alla città. Soldi poi destinati alla prima prima emergenza e cioè quella del traffico. Comunque possono sempre accedere ad un mutuo per trovare ulteriori risorse. La colpa vera - conclude Minardi - è che avevano 4 anni di tempo...".

m.g.