"Gimarra, serve una strada O Fano alta è in trappola"

La protesta di un residente storico, in risposta ai contrari alla Variante "Quando i nuovi appartamenti saranno finiti, i problemi si moltiplicheranno"

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"Qui la domenica è già pieno di macchine e non c’è ancora un appartamento finito. Se non fanno subito una strada come nel progetto Piccinato, ora che c’è anche un nuovo proprietario per i ‘ruderi’ di Fano alta, non si uscirà più da lì". E’ stanco di sentir parlare solo "i proprietari importanti" Gianfranco Tinti, 71enne, fanese doc, di Gimarra. "Sto qui da 70 anni e fino ad ora sul progetto Piccinato del 1967 tutti parlano senza mai affrontare il problema di fondo: l’accesso a Fano alta - dice -. E’ arrivato il momento di dire ai cittadini residenti come si intende risolvere i problemi di viabilità della zona, senza raccontare la bella storia dell’esigenza ‘di salvaguardia delle colline di San Biagio, della Natura e dei girasoli’. E aggiungerei anche ‘della fauna’ visto che sono arrivati i lupi".

Tinti si augura che l’imprenditore Fabrizio Sorcinelli che si è aggiudicato il lotto all’asta (comprese le opere di urbanizzazione per 391mila euro) faccia sentire la propria voce mettendo la questione al primo posto. A Tinti poco importa che si realizzi esattamente il progetto Piccinato (ovvero la “Circonvallazione dell’Adriatica a monte“, lungo le falde delle colline occidentali con sbocco a Nord est accanto all’aeroporto) con la variante approvata dall’allora Giunta Aguzzi. Basta che si risolva il problema dei residenti.

"E’ una priorità ormai non più prorogabile per la vivibilità del quartiere. E’ sempre più chiaro che sarà difficile far convivere il vecchio con il nuovo". A Tinti non piace neppure l’idea che la proposta delle complanari nord e sud, in alternativa alla variante Gimarra, diventi oggetto di un opuscolo che sarà stampato in 10mila copie e distribuito ai cittadini. "La difesa del proprio orticello da parte di proprietari di terreni ‘importanti’ (si riferisce a Gabellini e Benini) la capisco. Ma acquistando terreni con capanni a destra e sinistra della storica chiesetta del Carmine, sapevano benissimo che lì sarebbe dovuta passare la strada allora chiamata Circonvallazione e che sarebbero andati incontro ad espropri certi. E’ stato chiesto, a proposito della variante Gimarra, ‘cosa accadrà alle colline con la strada, il più grosso scempio realizzato a Fano dal dopoguerra’ ma per me lo scempio è stato fatto da chi ha permesso di realizzare nuove costruzioni e ampliare vecchi casolari costringendo i cittadini meno importanti a subire la presenza costante di betoniere e mezzi pesanti sulle nostre piccole strade, senza che nessuno intervenisse a difesa della natura e del quartiere".

Tiziana Petrelli