ROBERTO DAMIANI
Cronaca

Giudice assolve 22enne di Fano: era accusato di violenza sessuale

Il pm aveva chiesto 2 anni e 8 mesi e la ragazza 320mila euro di risarcimento. La difesa: "Rapporto voluto"

Ragazzi in spiaggia: secondo il giudice il rapporto sessuale sarebbe stato consenziente

Ragazzi in spiaggia: secondo il giudice il rapporto sessuale sarebbe stato consenziente

Fano, 8 settembre 2023 – Il giudice non ha creduto che fosse violenza sessuale, ma nemmeno una passeggiata romantica. Ha così assolto con formula dubitativa perché il fatto non sussiste un 21enne di Fano accusato di aver abusato di una ragazza nella notte del primo agosto 2020. Il pm aveva chiesto 2 anni e 8 mesi di reclusione, la parte civile aveva avanzato una richiesta di risarcimento danni per 320mila euro.

Quella sera entrambi i giovani, 19 anni lui, 16 lei, si trovavano nella spiaggia di Lido di Fano a far festa, ognuno con la sua compagnia. Poi si vedono, si conoscono meglio, fino al punto di andarsene dagli altri amici mano nella mano verso il buio della spiaggia, baciandosi. Cercano di appartarsi in un lettino dello stabilimento balneare, ma accorre un vigilantes e li allontana. Allora il giovane, vede un altro vigilantes e gli chiede se possono sedersi su un lettino. Stessa risposta: no, via da qui. I due giovani così cercano riparo o meglio un luogo appartato nella spiaggia attigua al molo di Levante di Fano, dove poco sopra c’è un folto passaggio di persone. Qui avviene un rapporto sessuale con diverse modalità consumandosi in pochi minuti. I due giovani tornano dagli amici, c’è un bacio di saluto, e ognuno continua a fare serata. Ma la ragazza avverte di lì a poco una perdita di sangue, corre in ospedale e le riscontrano una lesione al lato b per le quali avrà 10 giorni di prognosi. A quel punto, racconta ai genitori e anche al fidanzato oltre che alle amiche di esser stata violentata perché ubriaca e quindi impossibilitata a reagire ma "di non essersi neppure accorta". La famiglia decide di presentare denuncia ai carabinieri che nell’immediatezza cercano riscontri nei telefonini della ragazza, imbattendosi in messaggi con le amiche con descrizioni di esperienze precedenti sempre legate a feste, sesso, consumo di alcolici.

L’inchiesta, condotta dal pm Silvia Cecchi, ha puntato sulla lesione che testimonia una violenza fisica sulla ragazza. La difesa, avvocati Francesco Coli e Ilaria Daniele, ha cercato di dimostrare con perizie mediche che la lesione può avvenire anche se il rapporto è consenziente tanto che agli atti del processo c’è la frase del ragazzo che chiede alla giovane se le sta facendo male, ritraendosi quando la ragazza risponde "sì". Per i difensori, la giovane si era consapevolmente appartata col ragazzo per consumare sesso, senza manifestare mai, nelle varie forme in cui è avvenuto il rapporto, il suo dissenso. Per il pm Cecchi, le ferite dimostrano già da sole la violenza patita e ha preannunciato appello.