Giuliano Solazzi morto di coronavirus, Fano piange un pezzo di storia

Era l’ultimo esponente di una famiglia che ha segnato la città sotto il profilo industriale tra le due guerre. Aveva solo 64 anni

Giuliano Solazzi, aveva 64 anni

Giuliano Solazzi, aveva 64 anni

Fano, 23 aprile 2020 - E’ morto all’ospedale di Pesaro Giuliano Solazzi. Aveva 64 anni. A portarlo via è stato il coronavirus. "Quando la situazione sembrava migliorare e il quadro clinico faceva ben sperare - racconta il nipote Alessandro -, è subentrata un’infezione che ha fatto precipitare le cose". Giuliano Solazzi, che non aveva malattie pregresse, viveva con la sorella Cristina nella villa di famiglia davanti all’istituto Nolfi. La sua morte è arrivata a nemmeno 24 ore di distanza da quella del cugino Giovan Battista Solazzi, che abitava al Lido, portato via da una crisi respiratoria. Ha toccato profondamente in città la scomparsa di Giuliano Solazzi "perché era buono, amico di tutti e tutti quanti gli volevano bene. Un uomo che ha lasciato un segno e ce ne stiamo accorgendo dalla tante testimonianze che ci stanno arrivando", continua il nipote Alessandro.

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Solazzi era l’ultimo esponente del ramo di una famiglia ha segnato la storia della città, anche sotto il profilo industriale, tra le due guerre: non solo proprietari della fornace Solazzi a Cuccurano, ma anche storici concessionari della ‘Scaf’ che aveva la sua sede dove oggi c’è la Coop. Il padre di Giuliano, Federico Solazzi, guidava la grande impresa di costruzioni di famiglia, molto attiva soprattutto nell’ambito della realizzazioni di strade ed era stato anche per due mandati presidente della Cassa di Risparmio di Fano e quindi presidente anche del collegio dei costruttori di Confindustria. E proprio all’interno della concessionaria, Giuliano Solazzi ha lavorato per diversi anni come produttore, dopodiché ha mollato tutto per curare gli interessi di famiglia. Ad un amico che una volta gli parlava di soldi, lui rispose così: "Sono un dettaglio".

Il suo era un cognome che ha segnato la vita cittadina. I Solazzi sono stati i promotori della Carnevalesca e hanno fondato la sezione Avis cittadina. E a metà degli anni Novanta erano tornati alla ribalta, Giuliano Solazzi compreso, perché avevano rivendicato tutta l’area della zona Lido, arenile e retrospiaggia, aprendo un contenzioso milionario con l’amministrazione comunale. L’ultimo percorso di Giuliano Solazzi rientra all’interno di quella via crucis che ha segnato tante tragedie e dolori in queste ultime settimane.

"Aveva la febbre alta e intorno al 15 di marzo si è fatto portare all’ospedale di Pesaro - racconta il nipote Alessandro -. Gli è stata fatta una radiografia ai polmoni ma non aveva focolai, non gli venne fatto il tampone e la mattina dopo tornò a casa in taxi. Poi le cose sono peggiorate e il 19 marzo, grazie anche all’intervento di un medico amico di famiglia è stato portato all’ospedale, quindi intubato. Poi, quando sembrava che tutto potesse finire bene, è arrivata questa infezione". Giuliano Solazzi lascia la sorella Cristina. Aveva un’altra sorella, Paola, che era sposata a Pesaro, morta qualche anno fa.

m. g.