Le proteste dei cittadini e l’impegno del Comune non fermano le antenne 5G di Bellocchi e Tombaccia: le società sono già in possesso delle autorizzazioni per installare le stazioni radio. Da ieri in via XI Strada, Inwit (che opera per Tim e Vodafone) ha ripreso la costruzione dell’antenna che il Comune aveva chiesto di sospendere nell’estremo tentativo di convincere la società a prendere in considerazione la proposta di siti pubblici alternativi. Inwit non ne ha voluto sapere e da ieri sono ripartiti i lavori. Nessuna speranza neppure per i residenti di Tombaccia di vedere traslocare altrove l’antenna 5G, prevista sulla destra di via Tombaccia (lato sud) subito dopo la grande rotatoria della Statale 16, anche in questo caso la società sarebbe già in possesso di tutte le autorizzazioni necessarie.
"Per Tombaccia il parere positivo della conferenza dei servizi – ricorda il vice sindaco Loretta Manoccchi – risale al 5 marzo 2024 (giunta Seri ndr), al quale ad agosto si è aggiunto quello di Enac". Informazioni che sono state fornite ai residenti di Tombaccia dalla giunta Serfilippi nell’affollato incontro di mercoledì sera. In realtà sembra che nei mesi scorsi l’ufficio Ambiente del Comune avesse individuato negli hangar dei carri di Carnevale di viale Piceno una alternativa al sito individuato da Iliad e che ci fosse anche l’accordo della Carnevalesca. "Nessuno, però, della precedente amministrazione di centrosinistra – fa notare Manocchi – avrebbe formalizzato tale proposta alla società di telefonia" che, dunque, è andata avanti sull’area di Tombaccia. "Il sindaco Serfilippi e gli assessori ci hanno ribadito – raccontano i cittadini – che non c’è modo di opporsi all’antenna, neppure tramite ricorso al Tar. Noi in ogni caso cercheremo di avere un incontro con Iliad per manifestare le nostre preoccupazioni". Quello che unisce tutti i comitati nati in città contro il 5G (Bellocchi, Fenile, Metaurilia, Tombaccia e Don Orione) sono i possibili rischi, a breve e lungo termine, per la salute umana derivanti dalle emissioni elettromagnetiche di tali impianti. Si complica anche la situazione dell’antenna 5G di Iliad prevista nel campo Don Bosco del Don Orione. L’area individuata dal Comune non è stata accettata dalla società di telefonia che avrebbe avanzato un’altra proposta verso Sant’Orso. "Ipotesi – spiega Manocchi – che non abbiamo preso in considerazione perché non è un’alternativa all’attuale ubicazione ma l’indicazione di un ulteriore sito per una nuova antenna". Tra l’altro proprio questa mattina le 500 firme raccolte contro l’impianto del campo Don Bosco saranno consegnate dal comitato cittadino al sindaco Serfilippi. Rimane la speranza di spostare almeno il 5G di Metaurilia (via Jozzino).
"Non essendoci ancora una formale richiesta da parte della società – commenta Manoccchi – come giunta ci siamo mossi in anticipo per suggerire in alternativa a via Jozzino la stazione di sollevamento delle acque di Aset".
Anna Marchetti