Ruby e Ugo, i due cigni neri del Canale Albani, sono quasi una coppia. Un amore nato tra anatre e oche, queste ultime le vere “padrone“ del corso d’acqua, come racconta Giuseppe Curina, fondatore e presidente del sodalizio che gestisce l’oasi faunistica. Ugo ha perso la sua Rosina, scomparsa circa un anno fa in circostanze misteriose, forse vittima di un animale predatore. E così, per formare una nuova coppia, per iniziativa del presidente è arrivata nell’oasi un’altra femmina, della stessa specie “australiana“, che una delle sostenitrici del progetto ha chiamato appunto Ruby.
"La nuova arrivata – spiega Curina – ha un anno e otto mesi, sicché si avvicina alla maturità per l’accoppiamento, mentre Ugo ha già compiuto sei anni. Considerando l’aspettativa di vita di questa specie, che si aggira sui 30 anni, è come se stessimo parlando di un 35enne e di una adolescente. Quindi i tempi non sono ancora maturi per accoppiarsi, anche se poco ci manca. Tant’è che i due cigni hanno cominciato a trascorrere più tempo insieme, studiandosi a vicenda e a distanza ravvicinata, ma con una certa discrezione da parte di Ugo, che non rinuncia alle effusioni ma lo fa con una certa moderazione".
Le attente e sistematiche osservazioni del presidente del sodalizio, agronomo e studioso di etologia, offrono uno sguardo dall’altra sponda del Canale, quella dove gli animali trovano cibo e riparo, svelando dettagli e scenari altrimenti sconosciuti. "Pur trovandosi in un luogo urbanizzato – aggiunge Curina –, gli animali seguono i loro naturali ritmi, grazie all’ottimale conformazione del canale e all’ecosistema che si è formato. Le oche esprimono il loro forte istinto territoriale, che le porta a respingere le anatre, ma per fortuna lo spazio è sufficiente per evitare conflitti. Riguardo la riproduzione dei cigni – conclude l’agronomo –, è difficile fare previsioni a lunga scadenza. E’ probabile ma non certo che Ugo si leghi a Ruby: anche gli animali hanno le loro preferenze, non sempre dettate dall’istinto".
Marco D’Errico