
Esce il libro del professore che ha affascinato gli studenti fanesi. Personaggi e storia.
Il fanese Giovanni Carnaroli ha dedicato la sua vita a due grandi passioni: la scuola e il tennis. Oggi, a 74 anni, continua a calcare i campi del Circolo Tennis di Fano con lo stesso entusiasmo di sempre, giocando fino a 17 ore a settimana e sfidando avversari con cinquant’anni meno di lui. Professore di lettere all’istituto commerciale Battisti, è stato un docente istrionico, capace di affascinare i suoi studenti con collegamenti tra la letteratura e lo sport.
Oggi quelle due anime – l’umanistica e la sportiva – si incontrano nel suo nuovo libro: Va’ dove ti porta la pallina e "più non dimandare", un titolo che gioca tra il linguaggio tennistico e quello letterario. Per Carnaroli, il Circolo Tennis di Fano è stata una seconda casa. Lì ha visto passare generazioni di appassionati, giocatori locali e grandi campioni.
Nel suo libro, però, non si limita a ripercorrere la storia del club fanese, ma ne fa il punto di partenza per un racconto più ampio, che esplora la dimensione umana e mentale del tennis. Il sottotitolo Tennis et Humanitas è una dichiarazione d’intenti: il tennis, come la vita, è fatto di talento, disciplina, sconfitte e rinascite.
Nel libro trovano spazio i grandi protagonisti del tennis mondiale: Jannik Sinner, Novak Djokovic, Rafael Nadal, Roger Federer, Matteo Berrettini, Lorenzo Musetti, Lorenzo Sonego, ma anche Flavia Pennetta, Francesca Schiavone e Serena Williams. Un omaggio a chi ha reso grande questo sport e a chi lo ha vissuto in prima persona, come i talenti passati per Fano, da Federico Cinotti a Luciano Darderi, oggi numero 45 del ranking mondiale la cui famiglia è ben radicata nella città della Fortuna.
Il libro è anche un tributo alla storia del Circolo Tennis di Fano, che negli anni ’70 era il secondo delle Marche dopo Ancona. Carnaroli ha giocato per oltre venticinque anni, militando in C2, finanziandosi gli studi con il tennis e calcando tutti i campi della regione. Ancora oggi continua ad allenarsi con i giovani del circolo, dimostrando che la passione può vincere il tempo. Per lui il tennis è stato sempre qualcosa di più di uno sport: è una metafora della vita. Un insegnamento che, ancora oggi, trasmette con l’energia di sempre.
Tiziana Petrelli