Fano, insulti razzisti a un’atleta 15enne. Lo sdegno del mondo dello sport

Un genitore fanese, dagli spalti, avrebbe rivolto pesanti offese alla giocatrice di calcio anconetana. La condanna della società: "Se accade di nuovo, ritireremo la squadra". Ruggeri (M5S): "Pessimo esempio"

Fano, 2 novembre 2022 - Un genitore fanese quarantenne si sarebbe lasciato andare ad un insulto razzista nei confronti una giocatrice di colore quindicenne anconetana durante l’incontro di calcio femminile Under 17 Alma Juventus Fano-Ancona Respect (2-1). L’episodio sarebbe avvenuto domenica scorsa all’esterno del campo alla Trave tra i due, entrambi spettatori, nel commentare un episodio della partita. "Adesso ti sbianco, sei una mangiabanane" sarebbe stata, secondo alcuni testimoni, la frase pronunciata dall’uomo.

Due sportive su un campo da calcio (Foto d'archivio)
Due sportive su un campo da calcio (Foto d'archivio)

La società Alma Juventus Fano, nello stigmatizzare con forza l’episodio di razzismo, che ha visto coinvolto il genitore di un’atleta fanese, in un comunicato parla di fatto "gravissimo in generale, e ancor più ingiustificabile perché rivolto in un contesto sportivo che intende trasmettere, al di là della competizione agonistica, i valori del rispetto reciproco, dell’impegno e della disciplina, nonché quello dell’integrazione e dell’appartenenza a un gruppo. La nostra è una ferma condanna a qualsivoglia tipo di azione o frase riconducibile ad una forma di razzismo, odio o violenza razziale".

Il presidente Mario Russo, a nome della società granata tutta, "intende condannare l’atto discriminatorio e scusarsi con la giovane atleta e con la presidente della società biancorossa Silvana Pazzagli, comunicando sin da ora il ritiro della squadra al ripetersi di un altro episodio del genere riconducibile ad un nostro sostenitore. Avremmo piacere invece – conclude la nota della società fanese – in una data da concordare, di invitare le giovani atlete dell’Ancona Respect per una amichevole finalizzata a condannare unanimemente il grave episodio accaduto e in quell’occasione saremmo lieti di ospitare in un contesto conviviale entrambe le squadre per ribadire i veri valori che devono animare la pratica agonistica".

Sdegnati anche i commenti dei tifosi fanesi sul sito della club di via Toscanini come pure quello della capogruppo del M5S in consiglio regionale Marta Ruggeri che parla di un aumento diffuso degli atteggiamenti sbagliati, che contraddicono i valori dello sport per cui serve un recupero di cultura. "Gli insulti a sfondo razzista negano il senso dell’umanità e sono ancor più dannosi in contesti di alto valore educativo per i giovani quali lo sport e in particolare il calcio, dove invece sono sempre più diffusi gli episodi e gli atteggiamenti di intolleranza. Corretto che la società fanese abbia subito preso le distanze e condannato le parole inqualificabili – scrive Marta Ruggeri - resta l’esigenza di liberare il mondo dello sport da cori, slogan, parole e atteggiamenti umilianti per l’avversario. Un pessimo esempio che continua a diffondersi dalle curve ultrà ai campetti di periferia, dalla massima serie alle categorie minori e giovanili".

«Nessuna attività umana – conclude – ammette discriminazione razziale e intolleranza. Se si vuole che lo sport continui a veicolare valori positivi come il rispetto altrui, è necessario per prima cosa un recupero di cultura. Possono contribuirvi in modo significativo sia l’associaz ionismo sia le istituzioni come gli enti locali e la scuola. Insultare chiunque indossi altri colori sportivi non è fare gioco per la propria squadra, è invece un gesto offensivo, contrario all’etica sportiva e squalificante".

s.c.