La città ‘mappa’ il verde pubblico Progetto pilota dell’Agenzia spaziale

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Mappatura del verde, Fano tra i progetti pilota finanziati dall’Agenzia spaziale europea. "Il nostro progetto è stato scelto dall’Esa – ha annunciato l’assessore al Verde Barbara Brunori – insieme alle città di Milano, Firenze, Roma, Pescara e San Benedetto". Si parla di un progetto da 120 mila euro, 50 dei quali saranno cofinanziati dall’Amministrazione comunale. Dopo tante polemiche sulla gestione del verde cittadino, una buona notizia "per rendere efficiente – ha fatto presente Brunori – la gestione futura di piante e aree verdi presenti nel territorio comunale". Grazie al progetto pilota saranno scattate immagini satellitari che poi entreranno a far parte del sistema Gis (Geographic information system ), così come sarà effettuata la ‘radiografia’ delle singole piante indicando anche il tipo di potatura e la frequenza. "Questo progetto pilota ci permetterà – prosegue Brunori – di disporre di un data base completo del verde cittadino e di formare il personale del Comune e di Aset per la gestione e l’aggiornamento dei dati raccolti. Il censimento prevede rilievi a terra e l’informatizzazione dei relativi dati".

Del progetto ha riferito l’assessore all’Ambiente Brunori, nella seduta del consiglio comunale di martedì sera, rispondendo all’interrogazione dei consiglieri comunali di M5S sulla gestione del verde pubblico. Il capogruppo Tommaso Mazzanti ha parlato di "gestione confusa", dell’impoverimento dell’ufficio verde pubblico comunale e della mancanza di figure specializzate all’interno di Aset, a cui dal 2018 e fino al 2050, è affidato il verde cittadino. "Il Comune dovrebbe esercitare – ha insistito Mazzanti – un maggiore controllo su Aset perché a volte ci sembra che tenda ad abdicare ai propri compiti di vigilanza". Mazzanti ha puntato l’attenzione sulle potature, oggetto di di diverse polemiche, la cui previsione attualmente è di 1960 all’anno. "Potature – ha insistito Mazzanti – viziate, come riconosciuto dall’assessora Brunori, da un approccio che fa leva sulla quantità piuttosto che sulla qualità. L’obiettivo non può essere numerico, si deve intervenire solo dove serve, per potare meno e meglio. Riconosciamo che sono diminuite le capitozzature, ma va completamente cambiato l’approccio al servizio".

Anna Marchetti