La coppia aperta? È senza tempo

Da venerdì a domenica al Teatro della Fortuna il duo Francini-Federico nel classico di Fo-Rame

Chiara Francini ed Alessandro Federico (foto di Manuela Giusto)

Chiara Francini ed Alessandro Federico (foto di Manuela Giusto)

Con Coppia aperta quasi spalancata torna a teatro un cult degli anni Ottanta, un testo scritto da Dario Fo ma in gran parte da Franca Rame (che ne era anche l’interprete), venerdì sera al Teatro della Fortuna di Fano (ore 21). Questa volta la commedia è interpretata da Chiara Francini con Alessandro Federico per la regìa di Alessandro Tedeschi.

Lo spettacolo, in programma da domani al 9 gennaio, inaugura il cartellone di Fano Teatro, stagione realizzata dalla Fondazione Teatro della Fortuna in collaborazione con Amat. Come più di qualcuno ricorda, lo spettacolo racconta di una coppia di coniugi figli del Sessantotto e della mutata coscienza del nostro Paese. Un sapiente e arguto mix di ironia su una certa psicologia maschile, insofferente al concetto di monogamia ma tradizionalmente gelosa quando è la donna a volere che la coppia sia aperta. Protagonista dello spettacolo Chiara Francini artista eclettica, vulcano di carisma e vitalità, con importanti ruoli sul piccolo e grande schermo, conduzioni al fianco di Pippo Baudo e un esordio letterario di scrittrice con 45.000 copie vendute.

L’attrice fiorentina qui si mette alla prova con un testo importante, che celebra il ruolo della donna all’interno della coppia.

Lei porta in scena un classico del duo Fo-Rame e con i classici non si scherza…

"In effetti si tratta di un grande testo e di un capolavoro senza tempo. Lo dimostra il fatto che stiamo portando questo allestimento nei teatri da due anni ed è sempre e ovunque tutto esaurito. In realtà abbiamo cambiato poco rispetto al testo originale. Ed è incredibile come siano passati quarant’anni da quando è stata scritta ma come questa commedia sia ancora straordinariamente attuale…".

Il tema centrale è l’amore o il matrimonio secondo lei?

"Diedi l’amore all’interno del matrimonio. E nell’amore e nei suoi risvolti tutti siamo prima o poi rimasti invischiati o, meglio, coinvolti. E’ un’analisi impietosa su cosa significhi essere uomo e donna all’interno di un rapporto di coppia. Antonia in questo spettacolo rappresenta l’eroina perfetta di tutte le mogli tradite. Come una fenice che risorge dalle proprie ceneri e la fa rinascere lei racconta con ironia la “sopravvivenza“ di una donna tra le mura domestiche".

E’ sempre la donna a dover portare il fardello più pesante in una coppia?

"Senza dubbio così come in questo testo. Pur di continuare a stare vicino al marito Antonia decide di accettare l’impensabile".

Ma non c’è mai un momento di riscatto?

"Soltanto quando nel cuore di Antonia entra un nuovo uomo, giovane e intelligente. Ecco, in quel momento e solo allora il marito sembra accorgersi dell’esistenza della moglie, del suo essere donna, del suo disperato bisogno di essere amata e considerata".

Vincitori e vinti o entrambi perdenti?

"Direi né vinti né vincitori. In realtà questa commedia è una favola tragicomica che racconta cosa vuol dire stare in coppia. E’ uno spettacolo dove si ride ma Fo e la Rame sono riusciti in modo perfetto con toni divertenti, ma anche drammatici a sottolineare le differenze tra psicologia maschile e femminile".

Quarant’anni e ancora una straordinaria attualità.

"Se non fosse per le note di sala, nessuno direbbe che è stato scritto così tanto tempo fa. E’ un testo che continua ad essere straordinariamente attuale e rivoluzionario".

E il pubblico come reagisce?

"Divertito e travolto. Uomini e donne lo vivono attraverso un percorso parallelo, senza fazioni, ma che li pone in maniera critica rispetto al loro concetto di coppia e, soprattutto di amore".

Teatro, tv, cinema, impegnata su più fronti.

"Il teatro è dove sono nata. E’ lì che mi viene restituito tutto l’amore del pubblico: l’abbraccio, il bacio. La tv e il cinema sono solo una telefonata d’amore".