
L’aeroporto «Enzo Omiccioli» di Fano
di Tiziana PetrelliLa società Fanum Fortunae Srl, che gestisce l’aeroporto "Enzo Omiccioli" di Fano, chiude il bilancio consuntivo 2024 con un utile superiore a 24mila euro e rinnova la fiducia al presidente Massimo Ruggeri, confermato per altri tre anni alla guida dello scalo. A deciderlo, ieri mattina l’assemblea dei soci con la partecipazione del sindaco Luca Serfilippi, per la Provincia Federica Panicali e la Camera di Commercio che ha delegato il primo cittadino per l’espressione del voto. Una scelta di continuità, dunque, che conferma la linea intrapresa anche dalla precedente amministrazione, da cui – come precisa Ruggeri – non sono mai mancati atti formali a sostegno dello sviluppo dell’aeroporto.
"Il bilancio è stato approvato regolarmente e l’utile testimonia una gestione in salute – commenta Ruggeri –. Dopo anni impegnati a sanare la società, oggi possiamo guardare avanti con più serenità". La Fanum Fortunae, sottolinea il presidente, si è risollevata grazie all’aumento delle vendite, in particolare del carburante, alla riduzione dei costi e al graduale abbattimento degli ammortamenti legati agli investimenti degli anni passati. "L’aeroporto è più vivo, più utilizzato e genera un indotto crescente: la scuola di volo, il paracadutismo, le attività dell’Aeroclub nazionale, dell’assistenza tecnica e altre ancora, occupano oggi circa 80-100 persone. È una realtà viva e in espansione".
Ma è il futuro della pista – attualmente in erba – a rappresentare il nodo politico e urbanistico più discusso. L’ipotesi dell’asfaltatura, sulla quale l’Enac si è detta disponibile a investire con fondi propri, ha riacceso il confronto in città, tra chi lo considera un valore aggiunto per la sicurezza e la funzionalità dello scalo, e chi teme che l’operazione porti con sé costi ambientali e trasformazioni urbanistiche sottotraccia. "La pista asfaltata è una sicurezza per chi vola – spiega Ruggeri –. Non parliamo di grandi jet, ma di piccoli aerei, operatori che arrivano per lavoro, imprenditori del settore nautico o industriale. Avere un’infrastruttura più efficiente è come passare da una strada sterrata a una asfaltata: cambia tutto". Secondo il presidente, "è un’opportunità da cogliere, anche perché non richiede un investimento comunale: i fondi sono quelli stanziati dall’Enac nel piano triennale per gli aeroporti minori. Se non li prende Fano – conclude –, andranno altrove".
Sul fronte politico, però, la partita è tutt’altro che chiusa. Dopo le recenti critiche di ambientalisti e opposizioni, ieri sono intervenuti anche i Cinque Stelle e la lista "Fano Cambia Passo", la lista civica del sindaco. Due comunicati, due visioni opposte. Il M5S rilancia i dubbi sulla cessione degli 83 ettari a Enac, richiesta come contropartita per l’asfaltatura: "La storia si ripete. Si rischia di decidere senza confronto pubblico, come già avvenuto per il polo logistico o la Link University. Dove sta il vantaggio per la collettività?". La lista civica "Fano Cambia Passo" difende invece l’asfaltatura. "Un’infrastruttura moderna e sicura può rappresentare un volano per lo sviluppo economico locale, senza costi per i fanesi".
Alla domanda se abbia sempre creduto in questa direzione, Ruggeri è chiaro: "Ho sempre seguito la linea dell’amministrazione. Prima si pensava a salvare i conti, oggi ci sono le condizioni per crescere. E se l’Enac ci dà una possibilità, non vedo perché dire no".