Largo al suolo pubblico ma a pagamento

Proseguirà anche quest’anno il progetto che nel periodo Covid ha permesso alle attività economiche della città di espandersi all’esterno

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di Tiziana Petrelli

Nonostante sia ufficialmente terminata l’emergenza Covid, proseguirà anche quest’anno il progetto "Fano En Plain Air" che nel periodo della Pandemia ha permesso alle attività economiche della città di espandersi all’esterno.

Solo che quest’anno il suolo pubblico utilizzato, non sarà più gratuito e verrà concesso (tranne in pochi isolati casi in cui negli anni passati si sono riscontrate delle criticità) a pagamento. Le tariffe applicate variano a seconda che l’occupazione sia "Temporanea" (in media 0,37€mq al giorno) o "Permanente" (in media 41€mq annui) e fino al prossimo 30 aprile non sarà necessario che gli arredi utilizzati da baristi e ristoratori, siano conformi al regolamento comunale sull’arredo.

Questa è una cosa che a tanti esercenti, che negli anni hanno fatto importanti investimenti per rendere decorosi i propri dehors a beneficio di una città bella ed ospitale, fa saltare la mosca al naso.

E così Davide Esposto, titolare del Botanic bar&bistrot, si fa portavoce di un problema generalizzato, che va dal centro al mare. "Non si può concedere il suolo pubblico alle attività e poi non andare a controllare l’utilizzo che ne viene fatto - denuncia, attaccando l’amministrazione comunale che per lui non sanziona brutture evidentissime -. Altrimenti poi ci ritroviamo situazioni che al posto di agevolare il commercio lo penalizzano, come qui attorno dove ci sono locali che quando chiudono, trasformano il suolo pubblico che hanno in concessione in un magazzino a cielo aperto, brutto da vedere e che degrada il quartiere.

A questo punto per le attività aperte sarebbe meglio avere parcheggi blu a servizio della propria attività".

Non è in difficoltà a replicare l’assessore al Commercio Etienn Lucarelli (foto), che anzi… rincara la dose. "Le regole esistono, anche se il regolamento comunale è stato al momento derogato per continuare ad agevolare le attività economiche in un periodo ancora difficile - spiega -. In questi anni bui abbiamo visto quanto è bello vivere la città all’aperto.

Per continuare a farlo però serve il buon senso, un comportamento consono alla bellezza della città. Perché avendo concesso una deroga al regolamento per permettere concessioni più smart, facciamo poi fatica a multare, proprio perché c’è la deroga al regolamento.

Vorrei fosse chiaro che noi siamo contenti di dare una mano ai commercianti, perché concedere ulteriore suolo pubblico temporaneo (anche se quest’anno è a pagamento) li agevola nel lavorare di più… ma quando poi vediamo che ci sono ammassi di tavoli e sedie di plastica davanti ad un palazzo Malatestiano o nelle piazze più caratteristiche della città, è ovvio che quello non è buon senso e ci costringe a tornare sui nostri passi. Un’altra situazione evidente che non va bene e che ha suscitato proteste da parte dei residenti, è un suolo pubblico che quando non viene occupato da tavoli e sedie viene utilizzato come parcheggio personale, dopo che per concederlo a quella attività abbiamo persino rimosso uno stallo per invalidi.

La nostra intenzione per il futuro è mantenere alcune situazioni che hanno migliorato l’aspetto della città, come ad esempio l’angolino al porto in cui le attività hanno creato un angolo molto caratteristico".

Per Lucarelli: "Fano En Plein Air è un progetto che funziona. Quest’anno, non essendoci più gli aiuti del governo come nei due anni precedenti, il suolo pubblico extra si paga.

Alla fine dell’anno valuteremo lo stato di salute delle attività economiche della città e le eventuali extra economie derivate da questo pagamento potremmo decidere (nel Tavolo Economico, ndr) di destinarlo alle attività che non hanno avuto altri aiuti".