Lauro Rossi: l’opera dimenticata, 140 anni dopo. A Fano torna in scena “La casa disabitata“

Il melodramma giocoso debuttò alla Scala nel 1834, l’ultima esecuzione fu nel 1884. Ora il festival “Il Belcanto ritrovato“ la ripropone

Lauro Rossi: l’opera dimenticata, 140 anni dopo. A Fano torna in scena “La casa disabitata“

Tutti i protagonisti de “La casa disabitata“, in scena stasera al Teatro della Fortuna

Dopo 140 anni di “silenzio“, il pubblico del Teatro della Fortuna di Fano avrà il privilegio di assistere alla prima esecuzione assoluta in epoca moderna del melodramma giocoso, in due atti, La casa disabitata del compositore maceratese Lauro Rossi (1810-1885). L’appuntamento è per stasera alle 21 con lo spettacolo di punta del Festival “Il Belcanto ritrovato“, che si propone di riscoprire e recuperare il patrimonio musicale della prima metà dell’Ottocento. "Un Festival – ha sottolineato il direttore artistico Daniele Agiman – che rappresenta il futuro dell’opera lirica, mentre La casa disabitata è una ‘bomba’ teatrale e musicale".

"L’opera di Rossi – ha spiegato Rudolf Colm, soprintendente del Festival insieme a Saul Salucci – esordì a La Scala di Milano nel 1834: autore del libretto era Jacopo Ferretti, tra i migliori della sua generazione e collaboratore di Rossini, per il quale scrisse i versi della Cenerentola. Seguirono 26 repliche e l’opera fu poi riproposta da Rossi nel 1884, dopo il suo rientro in Italia dal Centro America, con un diverso titolo, I falsi monetari". Nel ruolo di direttore, il maestro Enrico Lombardi che ha parlato di una "partitura musicalmente molto interessante" e del ruolo centrale del coro (coro del Teatro della Fortuna) ma anche dei quartetti, duetti e terzetti. "Non ci saranno tagli – ha assicurato il maestro – l’opera sarà proposta in versione integrale. Ai cantanti è richiesto un grande impegno, così anche all’Orchestra sinfonica G. Rossini, che non ha un attimo di riposo".

La regia è stata affidata a Cristina Pietrantonio che ha sottolineato l’importanza "della componente teatrale nell’opera di Rossi con elementi drammaturgici non scontati". Le scene virtuali sono proiezioni create dagli studenti del Liceo artistico Mengaroni di Pesaro. L’opera si basa sull’inganno di una casa abitata da fantasmi, in realtà malviventi che coprono un’attività da falsari, le cui vicende si intrecciano con gli amori del proprietario e di una giovane rapita e segregata. Il cast vocale è formato dagli artisti dell’Accademia rossiniana “Zedda“ a cui si affiancano due studenti dell’Accademia d’arte lirica di Osimo. Il tenore Antonio Mandrillo è Don Raimondo Lopez, l’amata Annetta è interpretata dal mezzosoprano Tamar Ugrekhelidze, mentre Don Isidoro è il baritono Matteo Mancini e il suo complice Alberto ha la voce del baritono Martin Csölley. Ines è interpretata dal soprano Jennifer Turri, il ruolo di Don Eutichio della Castagna è del baritono Giuseppe Toia con il soprano Vittoriana De Amicis che veste i panni della Sinforosa.

Anna Marchetti