Le favole per bambini che arrivano al Premio Strega

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Bullismo, crisi economica e stoltezza umana. E poi ancora: disabilità, razzismo, rapporto padrefiglia e giochi altamente pericolosi. Sette temi “pesanti“ e “pensanti“, per altrettanti racconti per bambini che si possono leggere su tre livelli differenti a seconda della fascia di età del lettore: li troveranno divertenti i più piccoli e curiosi i più grandi, mentre per gli adulti che sapranno coglierne le sfumature più sottili, in quelle pagine saranno evidenti le accuse alle follie della scienza e della società.

Anche per questi motivi il libro "Favole moderne per crescere bambini intelligenti" del 53enne fanese Alessandro Antonacci, esperto di marketing, è tra i 26 titoli candidati al Premio Strega 2022 nella categoria Ragazzi e Ragazze 6+ e come “Miglior esordio“.

"Sono cose misteriose che sfuggono di mano" ci racconta al telefono, essendosi trasferito per lavoro in Svizzera, da quasi 10 anni. "A vincere non ci penso neanche – confessa – già arrivare ad essere chiamato dagli organizzatori per essere inserito nella lista dei candidati al Premio letterario più importante d’Italia, è un traguardo che non mi sarei mai sognato. Questo infatti è un libro che ho scritto per mia figlia Aurora tanto tempo fa, su foglietti volanti. Nel 2019 ho deciso di auto pubblicarlo su Amazon, così almeno ce l’avevo stampato, perché erano tutte storie che le raccontavo a voce. Poi è andato su Prime, ha superato il Mago di Oz e Alice nel Paese delle Meraviglie arrivando primo in classifica. Da lì l’interessamento dell’Ansa che ha riportato la notizia nelle pagine della cultura dedicata ai libri. Poi mi ha chiamato la Edicart, una grandissima casa editrice per bambini, per pubblicarlo".

Sono oltre 10mila le copie vendute ad oggi. "Un traguardo pazzesco se si tiene conto che il 99,9% dei libri pubblicati non superano le 100 copie vendute" dice Antonacci che ha pubblicato il libro con lo pseudonimo Ann Sepolveda, un omaggio alla sua Fano.

"In dialetto fanese significa “non si può guardare“ e l’ho scelto perché volevo, allo stesso tempo, un nome di respiro internazionale e molto locale. Naturalmente è anche una forma di omaggio al grande scrittore Luis Sepúlveda".

Ha iniziato a scrivere favole, in media una al mese, che era un bambino di terza elementare e conserva ancora gelosamente tutti i suoi manoscritti. "Uno dei miei primi racconti l’ho scritto dopo aver visto mia madre gettare una vecchia pentola. Così “Viaggio di una pentola“ affronta (con molti anni di anticipo sui tempi) il tema ecologista del riciclaggio dei materiali. I miei racconti nascono sempre da un fatto reale che mi colpisce oppure da una notizia che leggo. Ogni racconto è un parto, nel momento in cui mi si materializza in testa il personaggio… la storia mi viene facilissima. Ma scrivere per me è una sofferenza interiore pazzesca".

Tiziana Petrelli