Le ’sentinelle’ mandano a processo i disturbatori

Cinque accusati per aver esposto un cartello a favore del Ddl Zan durante la manifestazione organizzata a Sassonia dal gruppo contrario

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Avevano esposto un cartello in difesa del Ddl Zan durante una manifestazione contro il disegno di legge sull’omotransfobia organizzata dalle "Sentinelle in piedi" sul lungomare a Fano (foto). Ma per la procura di Pesaro, la loro adunata era abusiva: non era stata comunicata in Commissariato. Finiti a processo, ieri per i 5 imputati, tre uomini, tra cui Giulio Verna, noto per essere uno degli esponenti di punta dell’associazione Grizzly, e due donne, il pm Federica Guarella ha chiesto la condanna a 10 giorni di arresto e 100 euro di multa a testa. Il giudice Andrea Piersantelli ha rinviato a ottobre per repliche e sentenza.

Il fatto risale all’estate del 2021. Erano i giorni caldi delle manifestazioni pro o contro il Ddl Zan. Una ventina di appartenenti alle "Sentinelle in piedi" si sono riuniti sotto il tendone a Sassonia per dire no al disegno di legge poi affossato in Senato. Un gruppo di cittadini a favore del Ddl, tra cui alcune femministe e Verna, hanno deciso di fare sentire le loro voce fuori da quel coro. Non ci sono stati disordini, né scontri. Ma per la procura i 5 imputati non erano in regola con le norme sulle manifestazioni, di cui deve essere dato avviso al Commissariato o si incappa nel penale.

"Hanno solo esposto un cartello - ha fatto presente il difensore, l’avvocato Paolo Cognini – non hanno fatto alcuna contro manifestazione. La loro azione si è svolta nell’ambito di un’iniziativa che era stata comunicata e per la quale era già stato disposto il servizio di sicurezza. E in quel contesto i miei assistiti hanno solo esposto il proprio pensiero diverso".

e. ros.