Fano, il presidente della Provincia: "Il liceo ex Carducci sarà demolito"

Perentorio Paolini: "L’edificio poteva crollare con una nevicata"

IL LICEO L’edificio da demolire

IL LICEO L’edificio da demolire

Fano, 9 settembre 2019 - "L'ex Carducci così come il Raffaello di Urbino saranno abbattuti». Lo annuncia il presidente della Provincia Giuseppe Paolini dopo che, a seguito delle verifiche statiche e sismiche, i tecnici hanno giudicato gli edifici che ospitano le scuole del Nolfi (classico, linguistico, scienze umane, economico sociale) e del Raffaello (liceo classico, linguistico, tecnico, scuola dell’infanzia Oddi, e nido d’infanzia Valerio) «inidonei» all’attività didattica. Mentre la palazzina del liceo classico, al campus scolastico di Fano, è recuperabile (la Provincia ipotizza il rientro degli studenti entro dicembre con la procedura dei lavori di somma urgenza), l’ex Carducci e il Raffaello saranno demoliti e da sabato, a seguito dell’ordinanza dei sindaci delle due città, gli stabili sono chiusi e inutilizzabili.

Presidente Paolini, com'è giunto a questa drastica decisione?

«I due edifici non hanno problemi sismici ma statici, questo significa che potevano crollare anche con una nevicata. Se non è successo finora siamo stati fortunati. Voglio anche ricordare che le prove di staticità sono state espressamente richieste dal mio predecessore Daniele Taglioni».

Gli edifici abbattuti saranno sostituiti da nuove scuole? 

«Certamente, Fano e Urbino avranno scuole moderne, antisismiche e energeticamente autosufficienti».

I moderni edifici scolastici saranno ricostruiti nelle stesse aree di quelli demoliti?

«Dipende. Se dai Comuni mi arrivano indicazioni di luoghi più belli dove far sorgere le scuole, io sono disponibile a valutarli. Se una cosa ci ha insegnato Olivetti è che le persone non vanno rinchiuse nei capannoni, ma devono essere in armonia con l’ambiente esterno: questo vale anche per gli studenti. Se vuole il mio parere personale a Urbino non sarei per ricostruire dove ora si trova il Raffaello, ma in questo caso la decisione compete al Comune».

I fondi del Miur per il controllo delle scuole sono del settembre 2018, come mai la relazione tecnica è arrivata a ridosso dell'anno scolastico? 

«Per effettuare le verifiche si è deciso di attendere la conclusione degli esami di maturità 2019, dopodiché la risposta ci è stata consegnata qualche giorno fa».

Una decisione che le sarà costata?

«E’ come se ci fosse stato il terremoto: di fronte a quelle relazioni ho subito detto che non avrei mai riaperto le due scuole, neanche con le firme di ogni singolo genitore di quei 2000 studenti. Lo stesso Prefetto ha riconosciuto che è la scelta giusta e che non si poteva fare in altro modo».

Ora che succede?

«Le lezioni slitteranno al massimo di una settimana. Ci stiamo già muovendo».

La soluzione più rapida rimane quella dei moduli scolastici temporanei? 

«Per Urbino sicuramente, per Fano stiamo valutando. Certo i moduli sarebbero pronti nel giro di due mesi e durante questo periodo gli studenti dovrebbero fare lezioni pomeridiane in altre scuole di cui stiamo verificando la disponibilità».

Esclude l'ipotesi dell'ex Seminario regionale avanzata dal preside del Nolfi, Samuele Giombi? 

«Ho già preso contatto con la Curia, dobbiamo fare dei sopralluoghi per verificare quanti studenti potrebbero essere accolti in quella struttura».