Lisippo Fano, Ricci e Gambini pronti a firmare la petizione

Il sindaco di Pesaro sull’adesione alla raccolta firme: "Se serve, volentieri". Anche quello di Urbino è favorevole

Il sindaco Matteo Ricci pronto a firmare la petizione per il Lisippo

Il sindaco Matteo Ricci pronto a firmare la petizione per il Lisippo

Fano, 13 novembre 2019 - Il sindaco di Pesaro Matteo Ricci pronto a firmare la petizione per il rientro in Italia del Lisippo: «Se serve volentieri». Favorevole «a sostenere la causa» anche il primo cittadino di Urbino Maurizio Gambini. Lo stesso vice presidente del Consiglio regionale, Renato Claudio Minardi, conferma la disponibilità’ della Regione «ad appoggiare ogni iniziativa utile al rientro del Lisippo a Fano». La petizione internazionale, lanciata attraverso change.org, è una delle tre iniziative (le altre sono il sito lisippoinitalia.it, il crowdfunding per un documentario sull’opera d’arte e i social facebook Lisippo in Italia e instagram lisippoinitalia) prodotte dal nuovo comitato, promosso dall’associazione di Urbino «L’Arte in Arte», per il rientro in Italia dell’Atleta Vittorioso (la statua si trova al Getty museum dal 1974).

Proprio le modalità della presentazione, avvenuta all’insaputa del già esistente comitato promosso dal Comune di Fano all’inizio del 2019, ha suscitato la sorpresa e l’amarezza dei fanesi con un botta e risposta tra il coordinatore del comitato fanese Dino Zacchilli e Tristano Tonnini (l’avvocato dell’associazione Le Cento Città’ che ha avviato l’azione giudiziaria contro il museo californiano). La nascita del nuovo comitato non è proprio piaciuta all’ex assessore alla Cultura Stefano Marchegiani: «Che senso ha fare un comitato a Pesaro se c’è già’ quello di Fano? E’ un tentativo di scavalcare Fano? Con il Lisippo che passa di mano da Fano a Pesaro?» Marchegiani pone, poi, una questione politica: «Il punto è la totale inattività dell’assessore alla Cultura su questa come su altre questioni, come il Sant’Arcangelo-Fabbrica del Carnevale. Anzi direi che sono completamente fermi sia la cultura sia il turismo».

E ancora Marchegiani: «Sul Lisippo ho notato un minore attivismo, rispetto alla precedente legislatura, anche di Seri e Zacchilli: eravamo partiti bene, con Fano nel ruolo di protagonista. Ora invece la città sembra esclusa ed è come se ci avessero detto ‘facciamo senza di voi’. Credo che tutto ciò abbia un peso politico: pensate come avrebbe reagito il sindaco Ricci se una cosa del genere fosse capitata a lui?». Poi l’ex assessore Marchegiani boccia la proposta dell’avvocato Tonnini di un grande museo per ospitare il Lisppo che rilanci Fano e il territorio provinciale, sull’esempio di quanto avvenuto nei Paesi Baschi con il museo Guggenheim di Bilbao: «Una idea irrealizzabile per la quale ci vorrebbero 60-70 milioni di euro, mentre quella di creare il museo del De Architectura di Vitruvio è una idea unica al mondo: studi chi non sa cosa hanno rappresentato Vitruvio e il suo trattato».

Sul museo vitruviano nell’area del teatro romano insiste anche Zacchilli che parla di «progetti coerenti con la matrice storica della città e con le sue oggettive possibilità. Idee apprezzate dal ministero, che ci ha chiesto di fondare la candidatura di Fano ad ospitare l’Atleta di Lisippo su ragioni soprattutto culturali, che solo Fano è in grado di proporre, proprio grazie a Vitruvio. Perché molti saranno i pretendenti istituzionali. Se poi qualcuno li ritiene insufficienti e pensa ad un progetto diverso, ad un nuovo Guggenheim al porto, a riprendere le ricerche in Adriatico e ad un grande museo di archeologia subacquea non può parlare di ritardi o inattività. Propone solo una cosa diversa, bella ma diversa. Nessuna questione personale ma ci vuole anche chiarezza, realismo, determinazione certo ma soprattutto prudenza e unità. Il risultato da conseguire è troppo importante e le baruffe locali lasciamole perdere». «Il rischio – fa notare Marchegiani - è che il Lisippo si allontani da Fano per finire a Roma o ad Ancona».