
Beatrice Mencoboni, 59 anni. Ne avrebbe compiuti 60 il 21 giugno
Aveva solo 59 anni, stava bene, e aveva uno sguardo così aperto e fiducioso sul mondo che nessuno avrebbe potuto immaginare di doverla salutare così presto. Se ne è andata improvvisamente, ieri, Beatrice Mencoboni, sorella di Margherita Mencoboni, nota esponente di Forza Italia, e figlia di Silvano Mencoboni, per 24 anni sindaco di Montefelcino, scomparso due anni fa. A trovarla, ieri mattina in casa, ancora nel suo letto, è stata la figlia Gaia, di 21 anni, con la quale viveva a Torrette da circa 5 anni. Aveva anche un altro figlio, Diego, 36 anni, che abita ad Avezzano. A dare notizia della morte improvvisa di Beatrice è stata la stessa sorella Margherita, che ieri su Facebook ha affidato il suo ricordo, con parole toccanti: "Sei improvvisamente salita in cielo tra le braccia dei nostri amati genitori – ha scritto –. Il mio cuore è distrutto dalla tua prematura morte, avresti compiuto 60 anni il prossimo 21 giugno. Hai lasciato un vuoto incolmabile".
Beatrice si era laureata in Giurisprudenza a Urbino e a differenza del padre e della sorella, aveva scelto un’altra strada rispetto alla politica. La strada del lavoro e della famiglia. Per molti anni aveva abitato a Cagli insieme al marito con cui aveva costruito una famiglia. E dove continuava a lavorare, nello studio del notaio Manfucci. Poi, dopo la fine del matrimonio, si era trasferita a Fano, in un appartamento a Torrette che condivideva con la figlia, anche lei studentessa a Urbino. Aveva anche due cani, che ogni mattina, molto presto, portava a passeggio. E proprio il fatto di non averla sentita, ieri mattina, ha spinto la figlia Gaia a cercarla nella sua stanza, dove l’ha trovata, ancora a letto, ormai senza più vita. Sarà l’ispezione cadaverica, disposta per oggi, a stabilire cosa possa aver provocato l’arresto cardiaco che l’ha portata a una morte tanto inaspettata. Dopodiché sarà fissata la data dei funerali. La tumulazione avverrà al cimitero di Montefelcino, dove riposano entrambi i genitori.
"Era una donna molto solare, sempre disponibile ad aiutare gli altri – ricorda la sorella Magherita –. Benché non avesse voluto impegnarsi in politica, pur condividendo il nostro stesso orientamento, aveva sempre portato avanti l’insegnamento che ci ha trasmesso mio padre: aiutare le persone, essere disponibili con chiunque avesse bisogno. E lei lo faceva, a cominciare dal suo lavoro in ufficio e in ogni altro ambito della sua vita". Beatrice non stava male, e per quanto ne sapesse, non soffriva di alcuna patologia: "Non ha mai preso medicine – dice la sorella –, il giorno prima aveva fatto pilates, si era incontrata con un’amica. Nulla lasciava pensare quello che poi è successo".
Uno choc per tutti: "Ci sono lutti rispetto ai quali ci si prepara in qualche modo al dolore – continua Margherita – invece quando capita così, resta un vuoto improvviso. E allora pensi a tutte le cose che avresti voluto fare o dire... Io, che sono la più grande delle due, mai avrei pensato di doverla salutare così presto. Se n’è andata in punta di piedi, come ha sempre vissuto".