Fanese dell'Anno 2019, Massimo Dionigi: "I miei piatti selvaggi da Oscar"

Parla lo chef del Cuciniere, in lizza per l'iniziativa

Massimo Dionigi

Massimo Dionigi

Fano, 8 maggio 2019 - Massimo Dionigi, 53enne chef e proprietario del ristorante Il Cuciniere è uno dei cinque candidati in lizza per alzare quest’anno il Premio ‘Il Fanese dell’anno 2018’ che sarà consegnato il 13 maggio prossimo durante la serata conclusiva del ‘Galà dei Commercianti’, la fortunata iniziativa dedicata al mondo del commercio fanese, organizzata per il quarto anno consecutivo dall’agenzia Comunica Srl in collaborazione con Il Resto del Carlino, Confcommercio di Pesaro e Urbino e Fondazione Teatro della Fortuna. Nel 2018 Dionigi è stato infatti selezionato per gli Chef Awards, ovvero gli oscar della ristorazione, al quale partecipano solo i 100 locali italiani che sono in cima alle classifiche delle recensioni lasciate dai clienti sul web. Offrendo alla città della Fortuna una vetrina di livello nazionale, si è meritato quest’altra nomination... “Questa è del tutto inaspettata, perché io faccio semplicemente il cuoco. E’ vero che gestisco un ristorante che ha ottenuto qualche risultato, ma non mi aspettavo certo di risultare meritevole di quest’altro onore. Perché, com’è che si dice? Nemo Propheta in patria”.

Però non tutti i “semplici ristoratori” vengono selezionati per gli Chef Awards…

“Nel 2017 e 2018 abbiamo partecipato alla serata di Gala finale: il primo anno a Milano e l’altra a Cagliari. Non abbiamo vinto nessun premio però siamo rientrati tra i primi 100 ristoranti in Italia per quanto riguarda le classifiche stipulate dai nostri clienti. Il bello di questa cosa è che poi ci ritroviamo sul palco chef stellati, ristoranti come il mio… un po’ di tutti i livelli”.

Il Cuciniere è stato uno dei primi ristoranti nel centro Italia a proporre la carne di canguro. Come le è venuto in mente?

“Anche attualmente non siamo in tanti a proporre le carni esotiche. Io sono molto curioso, sempre alla ricerca di prodotti nuovi, di un livello qualitativo medio-alto. Quando ho aperto 12 anni e mezzo fa e, un po’ per l’ubicazione del ristorante ho scelto di fare un ristorante di terra, un fornitore mi ha proposto il canguro. L’ho provato in vari modi finché non ho trovato la ricetta che più mi aggradava e l’ho subito inserito. Sono carni che piacciono a tutti perchè sono magre, molto tenere, alla portata di tutti”.

Al momento è lei a guidare la classifica sia del Fanese dell’anno che del Galà, nella sua categoria. Che effetto fa?

“Sapere che tanta gente si dà da fare per votarmi mi fa molto piacere. Vuol dire che qualcosa di buono con il mio lavoro l’ho fatto. Però questa per me è una candidatura corale che condivido con i miei collaboratori e mia moglie. Perché è vero che io sono il punto di riferimento del Cuciniere ma non bisogna mai dimenticare che il nostro è un lavoro di squadra”.

La tua soddisfazione più grande?

“Professionalmente, nel mio piccolo, sono state tante. Nella vita invece il fatto che, dopo aver tanto girovagato per ristoranti in Italia e all’estero sono riuscito a tornare nella mia città (le radici non si sono mai staccate) e ad aprire un locale che funziona”.

Un sogno nel cassetto non ancora realizzato?

“Sono molto contento di quello che sto facendo per cui sogno… di continuare su questa strada, migliorandomi continuamente e facendo star bene la gente che ci viene a trovare”.