
Riunione animata alla Combattente
di Anna Marchetti
Né i soci della Combattente né i cittadini che abitano nelle vicinanze di via Tito Speri vogliono che l’antenna 5G di Iliad si innalzi sopra le loro teste. Da quando si è saputo che il Comune ha individuato in via Speri un sito alternativo al Campo Don Bosco del Don Orione, anche questa parte della città si è mobilitata: in pochi giorni sono state raccolte oltre 250 firme ed è stato elaborato un documento da consegnare agli amministratori per chiedere l’immediata sospensione dell’iter autorizzativo e maggiore trasparenza nelle scelte dei siti.
Molto partecipato l’incontro organizzato ieri pomeriggio proprio nella sede della Combattente: presenti il sindaco Luca Serfilippi, il vicesindaco Loretta Manocchi, il presidente dell’associazione Andrea Serafini, il funzionario dell’ufficio Ambiente del Comune Enzo Brunori e Luciano Benini, già dirigente Arpam. I cittadini hanno rammentato agli amministratori come alla Combattente si svolgano manifestazioni e competizioni nazionali con la partecipazione di un gran numero di persone. "Questa è un’area su cui già grava la presenza – ha affermato un residente – di un elettrodotto ad alta tensione. Inoltre ad una distanza di 50 metri si trova il centro naturalistico casa Archilei che d’estate ospita, come centro estivo, bambini per un tempo prolungato". E’ stato anche ricordato il progetto dell’hospice pediatrico che dovrebbe sorgere nell’ex ospedaletto a circa 200 metri da via Speri.
"Non sono certo contento quando si tratta di mettere antenne in città" ha commentato il sindaco Luca Serfilippi che da un lato deve dare risposte alle società di telefonia e dall’altro tutelare la salute pubblica. "Ne riparleremo – ha assicurato il primo cittadino – quando la società presenterà il progetto". Si parla di un impianto alto almeno 27 metri con la previsione di opere di mitigazione previste per attenuare l’impatto paesaggistico e ambientale. "Quello che a noi interessa – ha detto un altro residente – è il tema della salute pubblica". Qualcuno ha anche avanzato ipotetiche relazioni tra l’inquinamento elettromagnetico e l’insorgenza dei tumori ma Benini ha tranquillizzato escludendo "relazioni dirette".
A creare malumore e sfiducia tra i presenti all’incontro il mancato iniziale coinvolgimento da parte dell’Amministrazione comunale. Soci e cittadini, infatti, hanno appreso dai giornali che il Comune aveva individuato in via Tito Speri un’alternativa al Don Orione dove erano state raccolte oltre 500 firme. Presenti alla riunione di ieri pomeriggio i consiglieri comunali d’opposizione Francesco Panaroni (M5S) e Cristian Fanesi, che è anche socio della polisportiva. Proprio Fanesi ha fatto presente che "l’antenna è già stata autorizzata" e che comunque farà un accesso agli atti per ricostruire l’iter e verificare se la società ha la servitù di passaggio indispensabile per arrivare all’impianto".

