"Fototrappole lungo il Canale Albani". È il suggerimento del direttore del Cras provinciale (Centro recupero degli animali selvatici), Angelo Giuliani, che nel 2022 contribuì alla gestione del lupo, anzi della lupa, che per mesi rimase nascosta a Sassonia, ’intrappolata’ nella movida fanese. Per Giuliani le foto trappole sono l’unico modo per capire da chi sia frequentato di notte il Canale Albani e come si muovano gli eventuali predatori: "Ne servirebbero tre o quattro, il loro costo è accessibile e comunque si possono chiedere alla Provincia". Le fototrappole potrebbero servire anche a capire chi, due notti fa, abbia sterminato parte degli anatidi presenti lungo il corso d’acqua, compreso il cigno nero Ugo, "il re – per il presidente del Progetto Ugo, Giuseppe Curina – del Canale Albani: un compagno di viaggio per dodici anni che ha reso reso migliore la mia vita e quella di molti fanesi".
Secondo il Comune sono sopravvissuti 35 dei 45 esemplari che formavano la colonia del canale. Gli animali scampati all’attacco hanno trovato rifugio a valle della centrale elettrica dell’Enel e nella Darsena Borghese. "L’associazione Progetto Ugo – fa sapere l’Amministrazione comunale – sta provvedendo ad alimentarli e a monitorarne stato di salute e benessere. Il presidente Curina ritiene che il luogo non sia facilmente agibile da parte di predatori e che nell’immediatezza non sia opportuno stressare ulteriormente gli animali spostandoli in altri specchi d’acqua". Anche se il Comune ancora non è in grado di confermare il raid dei lupi, questa ipotesi nel palazzo è accreditata come la più probabile, dati gli avvistamenti nella periferia di Fano. Dal Cras provinciale però ricordano che oltre ai lupi ci sono altri predatori che agiscono in questo territorio come i cani vaganti, le volpi, i cinghiali e, ultimi arrivati, gli sciacalli. Al momento "sulla base delle impronte rinvenute nel fango – informano dal Comune – il veterinario ha appurato che ad agire siano stati almeno due animali ma non è possibile affermare se trattasi di lupi o cani. Sono ancora in corso gli accertamenti da parte dell’istituto di zooprofilattico per stabilire le cause del decesso degli animali che non presentavano segni chiari di predazione".
Intanto ieri l’assessore Loredana Maghernino, assieme al funzionario Emanuela Giovannelli, ha fatto un sopralluogo nel Canale Albani: "Abbiamo stabilito che non si sia verificato nessun nuovo atto predatorio: l’episodio di due notti fa è stato imprevisto ed imprevedibile". Nella serata di ieri è stato seppellito il cigno Ugo tra due piante di rose lungo il canale (lato viale Kennedy) da parte di Curina, a cui l’animale era particolarmente affezionato, che così lo ricorda: "Ugo non ha fatto in tempo a salutare bambini, nonni, padri, madri e tutti quelli che gli volevano bene a cui lui spesso rispondeva con un fischio e un inchino quando lo chiamavano per nome". "Bastava chiamarlo – conferma Filippo Ridolfi, padre dell’artista Elisa – e lui accorreva, piegava la testa, rispondeva e si duettava insieme. Sei stato il Cigno di Fano, per noi ben più importante del rivale Cigno di Pesaro (Rossini)".
Anna Marchetti