TIZIANA PETRELLI
Cronaca

Minaccia i genitori e distrugge casa sotto l’effetto dell’alcol: patteggia e paga 600 euro

Un operaio trentaduenne, residente nella periferia di Fano, era stato allontanato da casa dopo una violenta lite con i genitori, culminata in minacce di morte e danni alla mobilia. Ieri il patteggiamento in tribunale: niente più braccialetto elettronico, ma una sanzione pecuniaria da 600 euro.

L'intervento dei carabinieri ha fatto scattare il Codice Rosso

L'intervento dei carabinieri ha fatto scattare il Codice Rosso

Fano (Pesaro e Urbino) mercoledì 14 maggio 2025 - Era andato in escandescenze sotto l’effetto dell’alcol, aggredendo verbalmente i genitori, spaccando mobili e minacciando di morte il padre. Una scena di violenza familiare culminata nell’intervento dei carabinieri e nell’attivazione del codice rosso. Ora, a distanza di tre mesi da quel giorno di febbraio, il trentaduenne protagonista della vicenda – un operaio albanese residente nella periferia fanese – ha ottenuto il patteggiamento: 600 euro di pena pecuniaria e la possibilità di rimuovere il braccialetto elettronico.Secondo la ricostruzione dei fatti, il giovane, già noto per comportamenti aggressivi legati all’abuso di alcol, aveva creato un clima di paura costante all’interno delle mura domestiche. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è arrivata una mattina, per futili motivi, quando l’uomo ha cominciato a minacciare e insultare i genitori, arrivando a spintonare la madre e a devastare la casa: un tavolo in vetro, alcuni vasi, un armadio e il televisore sono stati distrutti in pochi minuti.I genitori, terrorizzati, hanno chiamato i carabinieri. All’arrivo dei militari, il trentaduenne ha tentato di scagliarsi contro il padre, ma è stato fermato in tempo. In quel momento ha urlato frasi come «Se vengo in casa ti ammazzo» e «Vengo su e ti uccido», dichiarazioni che, sommate alle testimonianze raccolte subito dopo, hanno fatto scattare la misura cautelare dell’allontanamento e l’obbligo del braccialetto elettronico.Ieri, davanti al giudice, l’avvocato difensore Luca Ambrosini del foro di Pesaro ha contestato l’accusa di maltrattamenti reiterati, ottenendo un ridimensionamento del capo d’imputazione. Il processo si è concluso con un patteggiamento a una sanzione pecuniaria di 600 euro, con la possibilità per il giovane di tornare gradualmente in famiglia e tentare un difficile percorso di riconciliazione.Una vicenda che mette in luce ancora una volta quanto l’abuso di alcol possa innescare situazioni pericolose all’interno delle famiglie, trasformando la quotidianità in un inferno domestico.