Minacciata dal marito Fano. "Per colpa sua vivo nell’incubo perenne"

Parla la 44enne il cui coniuge, da lei respinto, ha tentato di entrare c on forza nella sua casa: "Domenica notte ho dormito protetta dai carabinieri"

I carabinieri hanno allontanato il marito e protetto la donna e i bimbi

I carabinieri hanno allontanato il marito e protetto la donna e i bimbi

Pesaro, 26 novembre 2019 - «Mio marito ha urlato: ‘Te lo faccio vedere chi sono io’, poi ha sfondato a calci la porta, perché non lo volevo fare entrare in casa. Stamattina (ieri, ndr) l’ho denunciato, per l’ennesima volta, per stalking e minacce». Comincia così il drammatico racconto della donna di 44 anni, che chiameremo Isabella, per ovvi motivi di riservatezza, di cui si è parlato ieri su queste pagine. Suo marito, fanese di 49 anni, che lei ha allontanato dall’abitazione una settimana fa, dopo aver scoperto, mediante un esame specifico, che «aveva assunto sostanze stupefacenti», si è ripresentato alla sua porta domenica mattina, dopo aver scavalcato il cancello della villetta, pretendendo di entrare in casa e rimanerci.

Per Isabella è ricominciato un incubo: tremava e piangeva, ha stretto a sé i suoi piccoli, afferrando il telefono e chiedendo l’intervento dei carabinieri. «Ha distrutto la mia autostima – racconta Isabella – e mi ha annientata, soprattutto psicologicamente, addossandomi colpe di ogni genere. Colpe di cui è il solo responsabile, avendo condotto finora una vita dissoluta, tra abuso di alcol e droghe, poco consona a un buon padre di famiglia». Da quel che racconta la donna, emerge un comportamento «manipolatore» da parte del consorte, che cercherebbe di scaricare su di lei la responsabilità delle liti, esercitando continue pressioni, attraverso i suoi genitori, per tornare a vivere sotto lo stesso tetto.

Così Isabella vive da alcuni anni nella paura, dopo che i rapporti con il coniuge sono diventati sempre più difficili, a tal punto da farle temere che l’uomo le faccia revocare l’affidamento dei figli: «Mi ha detto che non avendo un lavoro fisso, il tribunale potrebbe togliermi i miei ragazzi, ma spero che sia solo una delle tante minacce per indurmi a tornare con lui». «Ho trascorso la notte di domenica – conclude Isabella –protetta dai carabinieri, che hanno sorvegliato la zona per evitare nuove incursioni da parte di mio marito, ma non posso continuare a vivere così, rivoglio la mia serenità, soprattutto per il bene dei miei figli».