Mollaroli assolta: "La fine di un incubo"

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Prima avevano scampato il processo, poi erano dovuti tornare davanti al giudice e portarsi a casa una condanna. Adesso sono stati di nuovo giudicati innocenti. Il tira e molla giudiziario delle spese facili in Regione torna a dare ragione a tre ex consiglieri tra cui la fanese Adriana Mollaroli (in foto). Dopo sei anni di tribunali la Corte di Appello di Ancona li ha assolti tutti e tre. Mollaroli (prese un anno in primo grado) "perché il fatto non sussiste".

Gli ex consiglieri facevano parte dei cinque imputati che avevano optato per i riti abbreviati (c’era anche l’attuale presidente della Regione Acquaroli che venne assolto), a novembre 2019, dopo che le loro posizioni erano tornate davanti al gup, per l’annullamento della Corte di Cassazione alla quale era ricorsa la Procura che non aveva digerito il non luogo a procedere deciso a suo tempo dalla gup Francesca Zagoreo nel 2016.

A tutti era contestato il peculato perché per l’accusa avevano utilizzato fondi pubblici non per le attività istituzionali che ricoprivano ma per spese private. Contestati pranzi, cene, trasporti, consulenze per oltre 1 milione di euro tra il 2008 e il 2012. L’avvocato di Mollaroli (ex consigliera del Pd), Marina Magistrelli, aveva subito annunciato il ricorso in appello perché sosteneva che c’erano errori evidenti. "La consigliera Mollaroli era in commissione ad Ancona e gli è stata attribuita una spesa non sua a Roma" aveva osservato la Magistrelli. "E’ la fine di un incubo" ha commentato Mollaroli.

ma. ver.