Fano, donna trovata morta nel bed and breakfast

E’ successo a Caminate. Si tratta di una 68enne che aveva soggiornato altre volte a Fano. Nella sua camera rinvenuti alcuni farmaci

L’appartamento dov’è stato rinvenuto il corpo della donna. Davanti, la sua auto

L’appartamento dov’è stato rinvenuto il corpo della donna. Davanti, la sua auto

Trovata morta in una stanza di un bed & breakfast, dove si trovava da qualche giorno. Si tratta di Emanuela Bovi, 68 anni, originaria di Brescia, senza fissa dimora ma molto legata a Fano, dove si recava abitualmente. E’ stata ritrovata cadavere domenica pomeriggio, dal gestore dell’agriturismo La Grotta, nella frazione di Caminate, struttura per l’accoglilenza turistica che oltre al nucleo principale conta anche alcune dependance dove per l’appunto si trovava la donna. L’uomo ha bussato alla porta dell’appartamento, che si trova in un piccolo complesso residenziale, a qualche decina di metri dalla sede principale dell’agriturismo, ma non ha avuto risposta.

Notando la vettura della donna in sosta, il gestore ha aperto la porta con il passepartout, trovando la cliente riversa a terra e immobile. Così ha immediatamente chiamato i soccorsi, ma ogni tentativo dei sanitari di rianimare la donna è stato vano. Sul posto, sono intervenuti gli agenti di polizia del Commissariato di Fano, per gli accertamenti e i rilievi. La salma, su disposizione del magistrato di turno, è stata trasportata all’obitorio dell’ospedale Santa Croce. Da quanto emerso dall’esame necroscopico, la donna sarebbe deceduta per cause naturali. Nella stanza, tra effetti personali e vestiti ancora da sistemare negli armadi, alcune boccette di medicinali sparse.

Emanuela Bovi era già venuta in passato a Fano, alloggiando nello stesso bed & breakfast, sempre pagando regolarmente, e pare si stesse organizzando per rimanere in pianta stabile, magari approfittando delle tariffe agevolate per i lunghi periodi. Solitaria e di poche parole, aveva scelto un appartamento con cucina indipendente, che si affaccia sulla vallata, in una zona immersa nel verde.

Di tanto in tanto, si spostava a bordo della sua Fiat Cinquecento, per raggiungere la città, dove andava a fare la spesa e incontrare amici. Era appena arrivata da Brescia con la macchina piena di scatoloni e vestiti, forse già con l’idea di trasferirsi, questa volta in modo definitivo. Non aveva nemmeno finito di scaricare del tutto i bagagli, lasciando l’auto in sosta davanti all’ingresso del suo appartamento, per spostare in un secondo momento le ultime cose.

Era da sola, quando probabilmente si è sentita male. Ammesso che abbia chiesto aiuto, difficilmente qualcuno l’avrebbe sentita. Gli appartamenti vicini sono abitati da tecnici trasfertisti, che spesso sono fuori per lavoro. E forse la donna non ha fatto in tempo neppure a chiamare i soccorsi col cellulare, stramazzando al suolo.