Mamma incinta morta in ospedale a Fano, la famiglia chiede giustizia

La madre di Carmen Zazzaro: "Bastava un cesareo tempestivo e mia figlia non sarebbe morta"

Carmen Zazzaro

Carmen Zazzaro

Fano, 22 luglio 2017 - "Voglio giustizia per la mia Carmen. Andrò fino in fondo, finché avrò vita. Dovevano farle subito il cesareo. Si sarebbe salvata. E invece non è andata così. Ma ci vedremo in Tribunale. E non avrò pietà per nessuno".

Piange Fiorella Pelliccioni, la mamma di Carmen Zazzaro, la 24enne morta il 10 agosto scorso all’ospedale di Fano insieme al bimbo che aveva in pancia. Il suo secondo figlio. Era al nono mese di gravidanza. Si era presentata al Santa Croce di Fano per programmare un parto cesareo. Ma il tracciato era rimasto piatto. Non c’era più battito. Mattia, il figlio e fratellino tanto atteso, era morto. E, nel giro di poche ore, quello stesso tragico destino si è portato via anche la mamma.

A spezzare quelle vite sarebbe stato un virus, il Parvovirus B19, ovvero quello che provoca la cosiddetta ‘quinta malattia’. Comune e innocua nella maggior parte dei casi. Ma non se a contrarla è una donna incinta. Come appunto Carmen.

A indicare quel virus come responsabile della morte della Zazzaro e del figlio, è stato il medico legale Mauro Pesaresi, consulente del pm Giovanni Narbone. Pesaresi ha quindi escluso la colpa dei medici, dodici, tra ginecologi, anestesisti, infermiere e ostetriche, che si sono alternati nell’assistere la donna. Tutti indagati (i ginecologi Federica Giommi, Piergiorgio Stortoni, Paolo Perella, gli anestesisti Alessandro Guidi, Carlo Tomasetti, Maria Cristina Fabi, le infermiere e ostetriche Chiara Lazzarini, Silvia Casoli, Katty Magri, Mariangela Savino, Rosanna Francolini, Michela Catani) per omicidio colposo.

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Ma con una relazione così, la strada della Procura sembra portare verso la richiesta di archiviazione. Anche se, sempre nella stessa relazione, Pesaresi ipotizza un’altra causa del decesso: quella dell’anestesia epidurale somministrata per indurre il parto del feto morto. «Dopo la quinta dose di analgesico, la paziente ha il calo ipotensivo e l’arresto cardiaco – scrive Pesaresi –. È riportato in letteratura che l’analgesico epidurale può causare arresto cardiaco e morte improvvisa».

«Le hanno fatto tanta anestesia – continua la mamma di Carmen – Troppa. Ma per me è responsabile anche l’ostetrica di Senigallia. Il bimbo era in sofferenza. E chi doveva accorgersene non lo ha fatto. Sono sconcertata – riprende Fiorella – ripenso al medico di Pesaro che dopo la morte di Carmen è venuto a dirmi ‘adesso la ragazza sta bene’. Ma lei non doveva morire!».

Lunedì prossimo, il legale della famiglia Zazzaro, l’avvocato Alberto Alessi andrà in Procura dal pm Narbone per presentare la sue osservazioni. E per nominare un consulente che faccia luce sugli interrogativi che ancora aleggiano sulla fine di una giovane mamma. E del suo bimbo mai nato.