Fano, muore a 41 anni sui gradini di una chiesa. E' giallo

Si chiamava Paolo Pedini Boni, faceva il cameriere

Paolo Bedini Boni

Paolo Bedini Boni

Fano, 20 marzo 2019 - Stroncato in strada da un probabile malore. Lo hanno ritrovato alle 5 di ieri mattina disteso sulla scalinata della chiesa di Sant’Agostino, a due passi da via Nolfi. Si tratta del fanese Paolo Pedini Boni, 41 anni, celibe, cameriere al ristorante Doma, in zona porto. Accanto al corpo è stata ritrovata la sua bici e un borsone con all’interno gli indumenti della palestra. Forse lungo il tragitto, in piena notte, l’uomo non si è sentito bene, sedendosi sui gradini del sagrato per riposarsi un po’, ma è probabile che poco dopo si sia accasciato per un infarto fulminante senza riuscire prima a chiedere aiuto, considerato che di notte quella viuzza, dove non ci sono locali, è poco frequentata.

A dare l’allarme alcuni passanti alle 5, che l’hanno visto immobile su quella scalinata e hanno allertato i soccorsi. Purtroppo ogni tentativo di rianimare l’uomo è stato vano ed i sanitari del 118 hanno potuto solo constatarne il decesso. La strada è stata transennata dai carabinieri, intervenuti per effettuare i rilievi di legge. Poi dopo circa 3 ore il cadavere è stato trasportato all’obitorio dell’ospedale Santa Croce. La titolare di un ristorante nelle vicinanze, Concetta D’Altilia, è stata una delle prime persone a notare quel corpo coperto da un lenzuolo bianco, che giaceva supino e di traverso sulla scalinata della chiesa. Ma anche tanti ragazzini che da soli o accompagnati dai genitori stavano andando a scuola, non hanno potuto fare a meno di notare la macabra scena. Anche perché alle 8 il corpo era ancora lì.

Grande appassionato di boxe, Paolo Pedini Boni si allenava in una palestra di Senigallia e viveva con la sua compagna, Valentina Diotallevi, che gestisce una nota sala da tè in centro. Sconvolti Stefano Badioli e sua madre Letizia, i titolari del ristorante Doma, dove il 41enne lavorava da alcuni anni, i quali hanno deciso di chiudere il locale per qualche giorno: «Per noi Paolo era come un figlio – dicono –, una persona solare e sempre disponibile, con cui ci siamo sempre trovati bene.

I clienti erano molto affezionati a lui (lo testimoniano anche le recensioni sul sito del ristorante), che aveva un carattere simpatico e allegro e la disponibilità a essere sempre gentile». Il 41enne era molto conosciuto negli ambienti della ristorazione fanese, dove lavorava da tempo e con grande passione ricevendo sempre apprezzamento. Diversi gestori di locali del Lido lo ricordano per la sua simpatia, così come altri del centro, dove collaborava di tanto in tanto con la sua compagna nella gestione del locale. Ma al suo lavoro di sempre, Paolo univa la forte passione per la palestra, che l’aveva portato a frequentare assiduamente i corsi di boxe a Senigallia, dove sarebbe stato l’altra sera. Una scelta non molto condivisa dai familiari, che avrebbero preferito che frequentasse le palestre cittadine, ma che lui motivava con il fatto di incontrare tanti vecchi amici.