di Silvano Clappis
Sono tornati ieri in mare dopo quasi un mese e mezzo i motopescherecci fanesi che effettuano la pesca a strascico a conclusione del fermo pesca di quest’anno. Da stamane, dunque, pesce fresco nostrano al mercato all’ingrosso di viale Adriatico e nelle rivendite della pescheria di piazza delle erbe in città, visto che come sempre in questi casi ce ne sarà in abbondanza. "Si prevedono quantitativi consistenti di pescato – dice Tonino Giardini che rappresenta il Gruppo Pesca Fano – perché il periodo di fermo è coinciso con la crescita e l’arrivo a maturità delle varie specie ittiche di questo periodo. Rispetto a giugno, i mesi di settembre, ottobre e anche novembre vedono registrare il quantitativo massimo delle catture".
La decina di motopescherecci che effettuano a Fano la pesca a strascico al largo dell’Adriatico sono infatti quelli che possiedono una maggiore capacità di pesca e di conseguenza anche di determinare il mercato locale. Per diverse specie che in questo periodo abbondano in mare, come triglie, sogliole, palombi, razze, mazzole, canocchie, i prezzi si orientano verso il ribasso data appunto la gran quantità che viene offerta. Per chi ama il pesce, la qualità e la varietà a buon mercato questo è dunque il periodo migliore. Non sarà in futuro sempre così perché la pesca ormai da anni sta conoscendo tutta una serie di difficoltà perché la politica marittima dell’Unione Europea si sta dirigendo verso una gestione sostenibile delle risorse acquatiche anche mediante la dismissione di motopescherecci. "Da qui ai prossimi sei mesi – continua ancora Tonino Giardini – poiché sono stati aperti i bandi europei – è probabile che assisteremo alla demolizione di un paio dei nostri motopescherecci che fanno base al porto di Fano che potranno così usufruire dell’indennizzo previsto per ferma l’attività di pesca".
Ma questo è solo uno, dei problemi che angustiano il mondo marinaro locale. Un altro è rappresentato dal dragaggio del porto, in particolare dell’imboccatura, un’operazione che diventerà indispensabile fra poco tempo se si vuol mettere in sicurezza le barche e i loro uomini. E a proposito di sicurezza ciò che reclamano i marinai verso l’Amministrazione comunale è quella di dotare le banchine del porto di una adeguata illuminazione pubblica. Non solo per scoraggiare i furti registrati in passato sui motopesca, quanto soprattutto per agevolare il lavoro dei marittimi che avviene principalmente di notte.