TIZIANA PETRELLI
Cronaca

Movida, la zona mare alza il volume. E il centro potrà sforare sugli orari

Oggi la delibera approda in Consiglio comunale. Deroghe consentite dal 15 giugno al 30 settembre

Una festa in zona mare. durante le scorse estati. (archivio)

Una festa in zona mare. durante le scorse estati. (archivio)

di Tiziana Petrelli Più elasticità sui limiti acustici nei mesi estivi, con l’obiettivo di trovare un nuovo equilibrio tra la tutela del riposo e l’esigenza di animare le serate fanesi. È questo il senso della proposta che stasera approderà in Consiglio comunale, dove si voterà la delibera – firmata dal Suap in accordo con l’Ufficio Ambiente – che punta a modificare il regolamento di polizia urbana, attribuendo all’esecutivo il potere di concedere deroghe temporanee alle soglie di rumore previste dalla legge.

"L’attuale normativa non ci soddisfa – spiegano gli assessori Alberto Santorelli (Attività produttive, Suap) e Loretta Manocchi (Ambiente) – perché non consente di rispondere in modo efficace alle esigenze di una città che in estate si trasforma, accogliendo migliaia di turisti e richiedendo un’offerta di intrattenimento adeguata. Chiediamo quindi al Consiglio di attribuirci la facoltà di stabilire, per alcune aree e in periodi limitati, criteri e orari più flessibili per le emissioni sonore".

La proposta riguarda specificamente i quattro mesi compresi tra il 1° giugno al 30 settembre, anche se per il 2025 – a causa dei tempi tecnici – le modifiche entreranno in vigore dal 15 giugno. Le zone interessate saranno quelle comprese tra la ferrovia e il litorale, ovvero il cuore pulsante della vita estiva fanese. Qui, le attività potranno ottenere fino a tre deroghe ciascuna (salvo eccezioni legate a motivi di pubblico interesse), che permetteranno di superare i limiti sonori attuali per un massimo di quattro giorni a settimana e nel rispetto di un tetto sonoro ben preciso: 70 decibel, misurati per almeno 15 minuti consecutivi a un metro dalla facciata dell’edificio più esposto. Non si applicheranno inoltre penalizzazioni per suoni impulsivi, tonali o a bassa frequenza, né i cosiddetti limiti differenziali. "Un modo -, spiegano dalla giunta -, per evitare un’applicazione frammentata e confusa delle norme".

Altro obiettivo del provvedimento è razionalizzare e semplificare le regole oggi contenute in tre diversi regolamenti comunali (polizia urbana, emissioni sonore, somministrazione cibi e bevande), creando un unico testo armonico e più facilmente applicabile. "Vogliamo che tutti, esercenti, residenti e forze dell’ordine, abbiano regole chiare e uguali per tutti", affermano Santorelli e Manocchi.

Cambia anche il regime nel centro storico: finora, solo i locali dotati di rilevatori di decibel potevano sforare gli orari standard. Questo vantaggio verrà eliminato, ponendo tutti gli operatori della stessa zona sullo stesso piano. "Non ci saranno più figli e figliastri", puntualizzano gli assessori. Un cambiamento che, inevitabilmente, non piacerà a tutti. Alcuni cittadini, infatti, potrebbero vedere in questa maggiore flessibilità una minaccia alla tranquillità delle proprie serate. Tanto più che non sono mai mancate, già adesso, le lamentele per il rumore degli eventi, anche in un contesto di regole più rigide e applicate con attenzione. Resta quindi da vedere se il nuovo assetto saprà davvero coniugare vocazione turistica e vivibilità urbana. L’intento dell’amministrazione è chiaro: evitare una città spenta, ma anche una città invivibile. La parola passa ora al Consiglio comunale, chiamato a decidere se accogliere questa nuova visione d’estate.