
Siglato l’accordo tra Comune, Soprintendenza e Provveditorato alle Opere pubbliche. Pronti 6,4 milioni, ne serviranno altri 2
FANOdi Anna MarchettiSi sblocca il museo del teatro romano per il quale nel 2023 erano stati stanziati 6,4 milioni di euro dal Ministero delle Infrastrutture (Decreto Salvini): firmato ieri mattina, nella sede della Soprintendenza di Ancona l’accordo tra Comune di Fano, Provveditorato alle Opere Pubbliche e la stessa Soprintendenza. Secondo il progetto, elaborato dall’architetto Giorgio Domenici, per conto del Provveditorato alle Opere pubbliche, che è anche stazione appaltante, al futuro museo si accederà da via De Amicis, dove c’era l’originale ingresso alla vecchia filanda Bosone. Il preesistente edificio sarà recuperato ricavandone due piani e sarà destinato a museo per una superficie totale di 1000 metri quadrati. Il soffitto a botte sarà completamente rifatto in legno lamellare e al piano superiore si potrà accedere sia attraverso la scala sia con l’ascensore.
E’ invece destinata ad essere smantellata la parte del fabbricato che si affaccia sul cortile interno. Una nuova copertura, non più alta di 3 metri, sarà realizzata sopra la cavea del teatro romano con la previsione di una passerella sospesa per permettere ai visitatori di vedere gli scavi anche dall’alto. Entro luglio sarà pubblicato il bando europeo per l’appalto integrato (progettazione esecutiva e realizzazione delle opere), entro il 2025 dovrebbe essere individuato il soggetto vincitore, mentre i lavori dovrebbero durare 30 mesi, compreso il completamento degli scavi archeologici. Tra musealizzazione, impianto elettrico e scavi archeologici si parla complessivamente di una spesa di 8,5 milioni di euro, dei quali 6,4 già disponibili.
Per il provveditore alle Opere pubbliche, Giovanni Salvia, si tratta di "un intervento di rilevanza straordinaria che si sta realizzando solo grazie alla collaborazione, alla fiducia e al coordinamento tra più enti. La progettazione di un polo museale sulle vestigia di un teatro romano va oltre il nostro ruolo istituzionale che in prevalenza si svolge a supporto dell’attività dello Stato e in particolare del patrimonio immobiliare delle forze di polizia. Nel tempo, però, ci siamo aperti alla collaborazione con tutti gli enti pubblici e alla realizzazione di opere, come nel caso di Fano, che vanno oltre il nostro standard storico". Il sindaco Luca Serfilippi e l’assessore ai Lavori pubblici Gianluca Ilari hanno sottolineato anche il ruolo giocato dall’onorevole Mirco Carloni che ha evitato alla città di perdere il finanziamento (a causa della precedente giunta): "Per noi il polo museale è strategico e speriamo prenda forma il prima possibile: oggi è un momento storico".
"Stiamo parlando – ha sottolineato la soprintendente Cecilia Carlorosi – di un progetto ambizioso di rilevanza sovraregionale che porrà Fano come punto di riferimento dal punto di vista archeologico e museografico". "Di una giornata storico – ha parlato anche l’assessore alla Cultura Lucia Tarsi – il nuovo museo ci darà visibilità nazionale". L’ingegnere Cipriani del Provveditorato delle Opere pubbliche ha ricordato come il progetto fanese "sia tra i 12 della Regione Marche che sono stati finanziati dal Ministero delle Infrastrutture, quello che ha ottenuto il maggiore contribuito e a cui è attribuita grande rilevanza perchè, destinato a diventare progetto pilota: accanto al museo reale sarà creato un museo virtuale per aiutare i turisti a comprendere l’opera e la sua valorizzazione".