Fano, meno nascite ma più bambini alle materne

Dal 2016 trend in crescita. Mascarin: "L’inversione di tendenza negli ultimi 2 anni"

Bambini giocano in una scuola dell’infanzia (foto d’archivio)

Bambini giocano in una scuola dell’infanzia (foto d’archivio)

Fano (Pesaro e Urbino), 16 gennaio 2019 - «Abbiamo un incremento di iscritti ai servizi per l’infanzia che sfiora il 10 per cento», dice l’assessore Samuele Mascarin. Che continua: «Il picco massimo lo abbiamo avuto nel 2002 con 550 nuovi iscritti tra i 7 asili comunali ed i 13 statali. Poi un calo progressivo a partire soprattutto dal 2008 dove le iscrizioni sono diminuite in totale di 94 unità. Adesso si torna a crescere per cui gli accessi sono in controtendenza con incrementi anche di 37 unità».

Scenari da record nazionale? Dal reparto di ostetricia dell’ospedale Santa Croce non arriva questa inversione di tendenza «perché si è passati dai 2000 parti del 2011, tra Fano e Pesaro, ai 1.478 del 2018 e di questi 700 al Santa Croce. Quindi un calo di nascite che si attesta intorno al 25%» dice il primario Claudio Cicoli. Che aggiunge: «Forse giocheranno altri fattori legati magari alla chiusura di istituti privati, suore per esempio, e questo potrebbe aver spinto molti genitori ad iscrivere i figli nelle scuole dell’infanzia comunali e statali».

Claudio Cicoli aggiunge poi un’altra riflessione: «Nel reparto di Fano si sono avuti lo scorso anno poco meno di 700 nuovi nati. Se le strutture sia statali che comunali hanno una capacità totale di accoglienza, mettiamo, di 200 bambini, chiaro che si potrebbe porre il problema in futuro di una carenza di posti nelle scuole dell’infanzia. E dico questo legandomi soprattutto ad un altro scenario sociale: fino a qualche anno fa erano spesso i nonni che si prendevano cura dei nipotini, cosa invece che adesso diventa sempre più difficile perché anche i nonni devono continuare a lavorare. Questo processo potrebbe aver portato a questo aumento delle iscrizioni».

Comunque sia, l’assessore Samuele Mascarin incassa questo incremento di iscrizioni senza battere ciglio «perché siamo tarati, sia come personale che come strutture, ad avere una certa elasticità per cui non ci sono particolari problemi. E devo dire – aggiunge – che siamo costanti, anzi con un leggero incremento anche per quello che riguarda le iscrizioni negli istituti superiori».

A proposito di istituti superiori: le concessioni date dalla Regione a Pesaro (il primo liceo della danza nella storia della provincia), hanno risollevato in città il problema della sezione staccata del Cecchi: tutto nel dimenticatoio? «No, la questione resta e quando cambieranno le condizioni riporteremo sul tavolo questo problema». Condizioni... cosa intende? «Noi avevamo messo in fila tutto, cioè con Pesaro, Provincia e Regione si era trovato l’accordo per avere una sezione dell’agrario a Fano. Poi c’è stato il parere del dirigente scolastico regionale che ha posto il veto. Una interpretazione della legge, ma così è. Avevamo anche la nuova sede del Battisti a San Lazzaro; avevamo anche dei terreni comunali per le attività didattiche, ma dopo il blocco, lì abbiamo spostato l’Apolloni». C’è sempre il casermone del Codma... «Fatti molti sopralluoghi, ma si tratta di una struttura che ha bisogno di lavori, che andrebbero a carico della Provincia. Sul problema dell’Agrario comunque appena ci saranno le condizioni torneremo alla carica». Nel frattempo la sezione di Senigallia invia pullman nell’entroterra fanese per raccogliere studenti per il suo istituto e a Pesaro si sono presentati 270 giovani per il primo giorno di open day.