Fano, offerta di lavoro choc in un supermercato: contratto da rinnovare ogni 14 giorni

La denuncia di Vincenzio Brescia: "Mia nuora si è presentata ad un colloquio in una nota struttura: c’era la fila, ma le condizioni erano inaccettabili. Non è vero che i giovani non hanno voglia di lavorare"

Offerta di lavoro choc a Fano

Offerta di lavoro choc a Fano

Fano, 21 aprile 2022 - Le hanno proposto un contratto di 12 ore alla settimana per due ore di lavoro al giorno, da rinnovare ogni 14 giorni. E’ successo a una fanese di 32 anni, che si era presentata a un colloquio in un noto supermercato della città. Insieme a un sacco di altri candidati. A raccontarlo è il suocero, Vincenzo Brescia, che non ci sta alla solita narrazione dominante che vede i giovani maldisposti a sacrifici e meglio propensi a percepire il reddito di cittadinanza piuttosto che a tirarsi su le maniche. "Non è vero che i giovani non hanno voglia di lavorare – tuona Brescia –. I dipendenti di Briatore, ad esempio, uno di quelli che raccontano un’altra realtà, sono tutti in regola e ben pagati, ma la realtà alberghiera e della ristorazione italiana è ben diversa, tra sfruttamento e lavoro nero".

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Vincenzo Brescia ben conosce gli ambienti del settore ricettivo e della ristorazione: "Ora sono in pensione ma so quello che si trovava in giro, dalle buste paga false al lavoro nero. Quello di Briatore è un altro mondo". E ancora: "Il problema non sono i giovani che rifiutano le occasioni di lavoro, ma le proposte che vengono loro avanzate. Mia nuora qualche tempo fa si è presentata ad un colloquio in un famoso centro commerciale di Fano in cerca di personale: per avere quel posto c’era la fila. Indovini quale proposta le hanno fatto? Un contratto di 12 ore alla settimana per due ore di lavoro al giorno, da rinnovare ogni 14 giorni".

La giovane, che ha 32 anni, con una lunga esperienza lavorativa alle spalle, ha rifiutato, senza neppure affrontare il tema delle mansioni a cui sarebbe stata destinata. "Mia nuora – prosegue Brescia – pensava che le proponessero un contratto di lavoro stabile, mentre si è trovata di fronte ad una proposta impossibile. Ovviamente è stata una grande delusione". Proposta che la giovane non ha neppure preso in considerazione e i fatti sembrano averle dato ragione visto che ora è occupata, con soddisfazione, in una gelateria. Per Brescia quanto capitato alla nuora non è un caso isolato: "Ormai funziona così dappertutto a causa delle riforme del mercato del lavoro imposte dalla Ue. I nostri giovani sono disperati e molti scelgono di andarsene all’estero, ma se trovassero un lavoro decente in Italia certamente rimarrebbero".

"Si dovrebbe avere il coraggio di dire – conclude Brescia – che i giovani si sentono proporre solo contratti ridicoli a fronte di un indefinito numero di ore di lavoro. Non parliamo del fenomeno delle buste paga non corrispondenti alla retribuzione reale o, peggio, del lavoro nero". Una reatà, insomma, ben diversa da quella che emerge dalle dichiarazioni del noto imprenditore italiano, secondo cui molti cercano lavoro nella speranza di non trovarlo, rifiutando posti ben retribuiti e preferendo il reddito di cittadinanza.

Stesso concetto espresso dallo chef Alessandro Borghese: a suo dire le nuove generazioni sarebbero meno propense a "spaccarsi la schiena". "La realtà, invece, è un’altra" chiosa Brescia.