
Per il sociologo Tomassini il trend è strutturale e occorrerà ripensare i modelli sociali. La dirigente Di Sauro: "Cambia la domanda di servizi"
Se da un lato cresce, seppur di poco, dall’altro Fano invecchia e si trasforma. È questo il quadro che emerge dal censimento permanente della popolazione dell’Istat per l’anno 2023, commentato da due voci autorevoli del territorio: Immacolata Di Sauro, dirigente del Servizio Anagrafe del Comune, e Maurizio Tomassini, sociologo ed esperto di dinamiche demografiche. A impressionare, più ancora dei numeri assoluti, è la lettura che si può fare delle tendenze di fondo. "Il censimento Istat – spiega Di Sauro – ci restituisce l’immagine di una città in lieve crescita grazie ai flussi migratori, soprattutto dall’estero, che contribuiscono a riequilibrare la perdita legata alla natalità insufficiente, riflettendo tendenze che riguardano l’Italia intera".
E aggiunge: "La lieve crescita fa sì, dunque, che il Comune di Fano risulti in controtendenza rispetto al quadro complessivo non solo nazionale, ma anche regionale, che presenta variazioni negative come tutte le regioni del Centro Italia. In linea con le tendenze nazionali risulta invece l’andamento della composizione delle famiglie, che appaiono sempre più piccole". Il dato delle 26.839 famiglie fanesi, infatti, racconta di nuclei sempre più ridotti, con il 36,2% costituito da una sola persona. Un’evoluzione che cambia radicalmente anche la domanda di servizi sociali, spazi abitativi e relazioni di comunità.
Il sociologo Maurizio Tomassini allarga lo sguardo e invita a leggere i dati di Fano come una lente attraverso cui osservare l’Italia: "Il caso di Fano rappresenta un fedele riflesso della situazione demografica nazionale. Lo si nota chiaramente confrontando i dati della popolazione: Fano conta 59.993 abitanti, a fronte dei 58,971 milioni registrati dall’Istat per l’intera Italia nel 2023. A contenere temporaneamente il calo demografico è la presenza della popolazione straniera, che ammonta a 4.084 unità, ma anche questo fattore non potrà compensare a lungo il trend negativo".
E infatti il cuore del problema, per Tomassini, non sta solo nei numeri, ma nelle prospettive: "Il quadro demografico fanese riflette dinamiche ormai strutturali: meno nascite, più anziani e un aumento degli anziani non autosufficienti. Si delinea così un futuro demografico decisamente problematico. La vera sfida – sia per i governi centrali sia per le amministrazioni locali – sarà quella di elaborare risposte efficaci a quella che non è più un’emergenza – conclude il sociologo –, ma una nuova normalità". Una normalità fatta di meno figli, più cura, nuovi modelli familiari e flussi migratori che, da sola, nessuna statistica può risolvere. Ma che, conosciuta a fondo, può diventare punto di partenza per politiche pubbliche più consapevoli.
Ti.Pe.