
Fano festeggia il suo traguardo sul podio di Ankara
"Verso questi ragazzi mi pongo in maniera del tutto naturale, anzi pretendo. Qualche volta mi arrabbio e gli dico: non mi importa niente se avete una gamba sola, dovete fare quello che vi dico. E lo fanno, perché a spingerli è la loro enorme passione". E’ l’atteggiamento giusto quello di Paolo Palazzi, mister della squadra di calcio amputati di Fano, che alle ultime finali di Champions League ad Ankara ha portato a casa la medaglia di bronzo e a fine giugno andrà all’assalto di un altro scudetto: "Insieme ne abbiamo vinti tre, oltre a tre Coppe Italia e una Supercoppa, e spero di metterne in bacheca un altro fra poco: la rivale sarà quella di sempre, Vicenza, infarcita di nazionali. Ma anche noi ne abbiamo tre, Magi, Marcantognini e Capasso; meriterebbe l’azzurro anche il portiere Priami, che in Turchia è stato eletto il migliore d’Europa".
Sul podio ci sono saliti, anche se sul gradino più basso, nonostante fossero partiti largamente rimaneggiati: "Poco prima della partenza abbiamo dovuto rinunciare a ben tre giocatori per motivi diversi e mi sono ritrovato ad avere solo un cambio – racconta il mister – quindi con due partite al giorno potete immaginarvi la stanchezza, soprattutto delle braccia con le quali spingono sulle stampelle per correre".
La manifestazione è iniziata con una sconfitta contro la squadra polacca di Cracovia, campione in carica, quindi due vittorie contro francesi e irlandesi nel girone di qualificazione che hanno fatto volare lo Sporting Amp Football Fano in semifinale: "Dove siamo stati battuti dai turchi padroni di casa, una squadra spaziale. Ma, nonostante i ragazzi fossero stremati fisicamente, hanno trovato il colpo di coda nella finale per il terzo posto battendo gli spagnoli del Siviglia". Quello che convinto Palazzi a lasciare il calcio a 5 per il calcio amputati è proprio la situazione speciale che vive con i suoi calciatori: "Hanno voglia di allenarsi e di imparare, sono determinati e intelligenti. Quelli che hanno già giocato a calcio sono facili da allenare, conoscono schemi, movimenti, gli altri sopperiscono con un grande desiderio".
E il mister fanese conta di avere presto un rinforzo di qualità: "Conosco un ragazzo che due anni fa ha perso una gamba, prima giocava a calcio per me così l’ho invitato a vedere le nostre partite, lo vedo affascinato da questa possibilità, credo che potrebbe essere un modo per riprendersi la sua vita".
Elisabetta Ferri