Papà scambiò la Vespa per la carrozzina Sessant’anni dopo il figlio la ricompra

Enrico Fedocci ha riacquistato il ciclomotore che nel 1960 suo padre aveva venduto. E l’ha rimesso in strada

Migration

di Tiziana Petrelli

Sessant’anni dopo il fanese Enrico Fedocci ha riacquistato la vespa che i suoi genitori, alla nascita del fratello, avevano scambiato per una carrozzina. Era il 28 dicembre 1960 quando un giovane commerciante fanese, ricevette una vespa dal tenente dei Carabinieri Renzo Fedocci che proprio quel giorno festeggiava il suo primo anniversario di matrimonio. Il militare dell’Arma l’aveva comprata quattro anni prima, mentre viveva a Torino e frequentava la Scuola d’Applicazione per sottotenenti. "Era un Ufficiale - racconta il figlio Enrico, giornalista Mediaset - e, come primo incarico nel 1958, fu mandato a Fano, dove conobbe mia mamma Paola De Blasi (figlia di Salvatore, capostipite dell’industria dei biliardi, ndr). Si sposarono nel dicembre del 1959 e nell’ottobre del 1960 nacque mio fratello".

Poco dopo il padre fu trasferito in Sardegna a comandare la Tenenza dei Carabinieri di Iglesias. "La vespa non serviva più e allora i miei genitori la scambiarono con una carrozzina per mio fratello - prosegue il racconto Fedocci -, da un giovane arredatore da cui avevano acquistato i mobili per la casa nuova. Sentii raccontare questa storia per anni, anche se non sapevo con esattezza chi avesse poi realmente preso la vespa". Lo ha scoperto inaspettatamente 48 anni dopo, nel 2008, quando per coincidenza andò a comprare i mobili di casa sua da Casarredo.

"Andai senza sapere che il titolare Mario Esposto era il famoso ‘giovane arredatore’ dei racconti dei miei genitori. Fu lui stesso a citare l’episodio chiedendomi se ero ‘el fiol de Renzo e la Paola’. Fu una sorpresa enorme, perché al tempo pensavo che ormai la vespa non esistesse più e invece appresi che ce l’aveva ancora nel magazzino di via Einaudi. D’istinto gli chiesi di vederla (ci portò anche la mamma che in quell’occasione gli raccontò dei tanti chilometri percorsi con il papà, lei dietro seduta all’amazzone…) e poi mi sono proposto di comprargliela, se non gli serviva più. Non mi disse di no, ma neanche di sì, perché l’aveva ceduta al figlio".

Da quel momento, ogni volta che nei suoi soggiorni fanesi Fedocci incrociava il buon vecchio Esposto, gli rammentava il suo proposito: "di sicuro non la venderà, ma se cambiasse idea, io sono qui". Nel frattempo sono passati gli anni e Mario Esposto è mancato. Ma Fedocci non si è mai arreso, tant’è che una volta incontrando il figlio in strada, gli ha buttato lì la stessa proposta. "Quella vespa deve vivere, non restare in un magazzino - gli rispose Andrea Esposto -. Se trovo il tempo di metterla a posto resta con me, altrimenti te la venderò". Fedocci aveva perso la speranza, se non ché… "A gennaio scorso è morta mia mamma, mio padre già 30 anni fa - racconta Fedocci -. Il giorno del funerale, incrocio Andrea lungo il corso. Neanche il tempo di salutarci e mi dice: ‘E’ tua’. Io ero frastornato dal dolore per il lutto e non ho capito. Me l’ha dovuto spiegare che aveva deciso di vendermi la vespa, ad un prezzo più che onesto, perché anche per lui aveva un significato e capiva l’importanza che aveva per me. E’ stata una coincidenza incredibile perché lui non sapeva della morte di mia mamma".

E così, nel giorno in cui perdeva la mamma, entrambi i genitori tornavano a lui in un’altra forma. "Stavo per chiamarti la settimana scorsa per dirti che te la vendevo, poi non sono riuscito! mi ha confidato Andrea - conclude Fedocci -. Proprio quel contrattempo, però, ha fatto sì che tutto accadesse in una giornata per me particolare. Un segno del destino". Ora la vespa, che un adolescente Andrea Esposto aveva dipinto di nero, è da un restauratore per riportarla al suo originario beige chiarissimo…