Fano, controlli sul pesce. Multato un ristoratore

Scatta una sanzione di mille e cinquecento euro dopo una verifica della Guardia Costiera. Merce sequestratata e poi distrutta

Il tenente di vascello Anthony Turzo

Il tenente di vascello Anthony Turzo

Fano, 26 settembre 2020 - Nella cella frigorifera aveva 7 chili di pesce fresco, di cui non ha saputo indicare la provenienza. Per questo un ristoratore fanese è stato multato per 1500 euro dai militari della Guardia Costiera di Fano che glielo hanno sequestrato, per poi distruggerlo perché "non essendovi alcuna garanzia circa la salubrità, la provenienza e il mantenimento della catena del freddo, avrebbe potuto rappresentare un potenziale pericolo". Dopo un’estate all’insegna dei controlli sulle spiagge, infatti, questa settimana sono scattate nei ristoranti le operazioni di polizia marittima a tutela della salute dei consumatori. Con controlli di Asur e Guardia costiera. E così giovedì sera, intorno alle 18, sono stati due i ristoranti-pizzeria della zona mare soggetti alle verifiche della Capitaneria di Porto fanese al comando del tenente di vascello Anthony Turzo, arrivato in città i primi di settembre scorso. "L’attività effettuata - spiega il comandante - rientra nel contesto dei compiti d’istituto del Corpo delle Capitanerie di Porto - Guardia Costiera, nell’ambito dei controlli sull’intera filiera della pesca. L’illecito amministrativo riscontrato nel ristorante in questione, attiene esclusivamente ad alcune criticità rilevate sulla tracciabilità del prodotto ittico".

In pratica, il pesce è risultato essere di contrabbando, ovvero non rispettava le norme comunitarie in materia di tracciabilità dei prodotti ittici, che prevedono l’obbligo di indicare in qualsiasi fase della commercializzazione del pesce: la specie, il produttore, la zona di pesca e il termine di scadenza per la consumazione. Alla notizia dei meticolosi controlli effettuati, si sono messi un po’ in allarme i ristoratori. "La sicurezza e la salute di clienti e personale, sono la nostra priorità". E’ questo il messaggio che il direttivo di #Ristoritalia, l’associazione che riunisce gli imprenditori del mondo Ho.Re.Ca della regione Marche, ha così deciso di recapitare subito a tutti i suoi iscritti. E’ stato infatti un anno molto difficile per il comparto Ho.Re.Ca, che ha patito gli effetti del Covid-19 sia a livello economico (con la chiusura nel lockdown) ma soprattutto dal punto di vista psicologico. «E’ stata un’estate faticosa, che non ha pareggiato i conti del lockdown - spiega il presidente di #Ristoritalia, Giorgio Andrea Ricci -, ma ha sicuramente raddoppiato il carico di lavoro dei nostri imprenditori e del loro personale ridotto all’osso. In questi giorni di fine estate, quando ci si sarebbe aspettati finalmente un po’ di relax, sono invece ripartiti serrati i controlli nelle nostre attività, che per quanto giusti, effettuati durante l’orario di servizio tornano a metterci in una condizione psicologica e lavorativa difficile. Per questo chiediamo, come #Ristoritalia, un confronto. Ci mettiamo a disposizione delle autorità competenti in materia di Haccp, per concordare le linee guida da seguire, in modo da poterle indicare in maniera chiara ed univoca ai nostri associati". "Noi siamo aperti a qualsiasi tipo di dialogo" la replica del comandante della capitaneria fanese, Turzo.