Pista ciclabile Metaurilia, sono tutti contro

"Vorrebbero cementificare tre chilometri di spiaggia, e non è accettabile. E poi si andrebbe a distruggere il nido dell’uccello Fratino"

Migration

Ricorso al Tar contro la Ciclovia Adriatica. I cittadini che già avevano raccolto 300 firme contro il secondo tratto della ciclabile, quello che va da Rio Crinaccio all’hotel Playa, ora giocano la carta del ricorso al Tar. Le ragioni sono "cementificazione della spiaggia, costi esorbitanti, disagi per i proprietari che non avranno più l’accesso diretto alla spiaggia e danni ambientali (l’infrastruttura attraversa l’area di nidificazione del Fratino, specie protetta ndr). "Avevamo chiesto – ricorda l’architetto Agostino Enea che abita a ridosso della futura pista – che la ciclabile fosse spostata su via Capellini con un risparmio notevole di risorse pubbliche (circa 1milione 800mila euro) e dove esiste già l’illuminazione". Già inaugurato ad agosto 2021 il primo tratto (da Marotta a Rio Crinaccio) con il contestato abbattimento di 50 tamerici, l’Amministrazione comunale sta procedendo alla realizzazione del secondo tratto (da Rio Crinaccio all’hotel Playa) e del terzo (dall’hotel Playa al Metauro). Superato il Metauro, con un ponte da costruire con i fondi regionali, la Ciclovia Adriatica tornerà a correre lungo la Statale. Lega ambiente, La Lupus in Fabula e Argonauta bocciano il progetto della Ciclovia Adriatica: "Non solo perché compromette presenza del Fratino ma perché si costruisce buona parte del tracciato (con un’ampiezza di tre metri) sulla spiaggia. Facciamo presente agli amministratori che l’erosione costiera non è un problema di secondaria importanza e va considerato quando si fanno progetti che dovrebbero durare decenni". E ancora: "La pista ciclabile sarà scarsamente fruibile nel periodo invernale e quindi ha poca utilità". "Questo progetto - commenta Pamela Canistro di Lega Ambiente Fano - oltre ad essere brutto, non rispecchia l’obiettivo principale di collegare l’Italia da nord a sud lungo la costa adriatica (la Ciclovia Adriatica va da Trento a Santa Maria di Leuca ndr)". La costruzione del tratto fanese della ciclabile è anche l’occasione per le associazioni ambientaliste di denunciare "la pericolosità del parcheggio sulla foce del Metauro. La strada di accesso andrebbe chiusa al traffico e si dovrebbe rifare l’ingresso al campeggio, attraverso un nuovo sottopasso ferroviario, in una via già esistente e più sicura". Si chiede Claudio Orazi de La Lupus in Fabula: "Qual è il rispetto dell’ambiente di un progetto che cementificherà oltre 3 km di arenile?"

Anna Marchetti