Caso Povia, a Fano la maggioranza si spacca

Non si placa la polemica. Accusa la consigliera Giacomoni (Pd): "Il Comune dà 130mila euro al Carnevale. Bisognava vigilare"

Povia (Businesspress) e Agnese Giacomoni, consigliera comunale del Pd

Povia (Businesspress) e Agnese Giacomoni, consigliera comunale del Pd

Fano (Pesaro e Urbino), 30 dicembre 2019  - Il caso Povia al Carnevale di Fano continua a fare discutere: ancora una volta è una esponente del Pd, la consigliera Agnese Giacomoni, ad intervenire mettendo in discussione non solo le scelte della Carnevalesca, guidata da Maria Flora Giammarioli, ma anche il mancato ruolo di "vigilanza" che avrebbe dovuto svolgere l’amministrazione, visto che ha elargito ben 130mila euro. "Il problema del Carnevale 2020 – scrive Giacomoni – non è Giuseppe Povia, cantautore e blogger, vincitore del Festival di Sanremo nel 2006 con il brano ’Vorrei avere il becco’, il quale è stato ingaggiato, per soli 2mila euro, in quello che avrebbe l’ambizione di essere uno dei più importanti Carnevali d’Italia. Il problema non sono le scarpe, sebbene rozze, mediocri e dotate di un pallido spessore culturale e valoriale. Il problema sono i piedi, incapaci di guidare verso una programmazione culturale seria, degna della candidatura di Fano a Capitale italiana della Cultura".

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«Il problema – continua Giacomoni – non sono le idee discutibili, sovraniste o meno, omofobe o meno, razziste o meno, di questo fantomatico ‘artista’, di lieve spessore e neppure tanto popolare. Il problema è che con i 130mila euro che il Comune ha messo in bilancio per il Carnevale qualcosa di più forse la città l’avrebbe meritata. Il tema tutto politico della difesa della natura e dell’ambiente, scelto come fil rouge del Carnevale 2020, avrebbe meritato qualcuno in grado di indicare con autorevolezza e leggerezza, dato il clima carnascialesco, la strada della tutela e della sensibilizzazione ambientale. E invece si ingaggia, per una cifra irrisoria, degna di una sagra paesana, un personaggio scialbo, debole culturalmente, che ha espresso più volte idee discutibili".

La consigliera ne ha anche per la Carnevalesca: "Non si venga a dire – osserva –, come ha dichiarato la presidente della Carnevalesca, Maria Flora Giammarioli, che il Carnevale con la politica ‘’non c’entra nulla’’, mostrando con queste parole di non intendere le radici culturali, storiche e antropologiche del Carnevale e tradendone così l’antica vocazione. Il Carnevale c’entra con la politica, ma non con la politica delle parti, delle faziosità, delle divisioni fra guelfi e ghibellini, fra destra e sinistra. E pensare che, secondo lo studioso del ‘600 Vincenzo Nolfi, la nascita del Carnevale di Fano sarebbe avvenuta proprio in occasione della riconciliazione tra la famiglia guelfa dei Del Cassero e quella ghibellina dei Da Carignano, menzionate da Dante nella Commedia".

«Ebbene sì – l’affondo finale –, il Carnevale c’entra con la politica, ma con quella più alta, quella dei grandi valori, dei grandi temi d’attualità, che da sempre anche a Fano si cerca di affrontare. Il Carnevale c’entra con la politica perché è un antico e grande rito collettivo che si propone, sin dalle sue espressioni più antiche (le feste dionisiache in Grecia e i Saturnalia romani), di rinnovare la polis dalle brutture e dagli eccessi dell’anno trascorso, eliminando simbolicamente ciò che di riprovevole l’ha caratterizzata (il martedì grasso si dà alle fiamme l’emblema, il Pupo), generare, attraverso il simbolico lancio dei dolciumi, fertilità, gioia e benessere per i cittadini, e infondere la libertà di essere ciò che si vuole. Il Carnevale c’entra con la politica perché ha da sempre preso di mira i potenti e gli intellettuali di turno, attraverso una satira feroce, affinché il potere possa riequilibrarsi nei suoi eccessi e la società, rinnovandosi, divenire più equa e giusta. Il Carnevale c’entra con la politica – conclude Giacomoni – nella misura in cui la città di Fano dà 130mila euro alla Carnevalesca e sarebbe lieta di vedere personalità di rilievo, popolari, di esempio per la collettività e capaci di dare una visibilità positiva alla città".