Fano, protesta del Bar Metauro. "Ingiustizia sugli alcolici"

La titolare: "Divieto valga per tutti"

La titolare del Bar Metauro

La titolare del Bar Metauro

Fano, 28 ottobre 2018 - «Il divieto di vendita dei superalcolici va esteso a tutta la città, altrimenti si favorisce la concorrenza sleale». Protesta la titolare del Bar Metauro, Miroslava Lubenova Tafkov (originaria della Burlgaria, che da un anno e mezzo gestisce il bar di via Metauro, ma è in Italia da 16 anni), per l’ordinanza del sindaco che vieta la vendita delle bevande alcoliche superiori a 5 gradi e di bevande in vetro e lattine, all’interno dello stadio e nelle immediate vicinanze dell’impianto sportivo, quando l’Alma Juventus gioca in casa.

L’ordinanza, secondo Miroslava penalizza il suo esercizio e favorisce i concorrenti. «I tifosi – afferma – comprano gli alcolici in altri bar della città, poi arrivano nelle vicinanze del mio locale e si mettono a bere».

Eancora: «Ho cercato di contattare il sindaco, dicono che non potrò parlarci prima di dicembre: non posso aspettare due mesi». A essere penalizzati dall’ordinanza, emessa anche per la giornata odierna, perché l’Alma Juventus ospita il Monza allo stadio Mancini, sarebbero in totale 4 bar, compreso quello di Miroslava: «Mi sento una cittadina discriminata e sinceramente non mi va di essere considerata di serie B. Pago regolarmente mutuo e affitto, non si capisce per quale motivo debba essere penalizzata. Il divieto di vendita degli alcolici deve essere valido per tutti i locali della città: a quel punto sarò io a decidere se è conveniente oppure no tenere aperto le domeniche in cui c’è la partita. Pensi che quella ordinanza non mi permette neppure di servire la moretta: se un cliente me la chiede, io non posso preparargliela».

Va detto che l’ordinanza di divieto di vendita degli alcolici è la conseguenza di una richiesta che arriva dalla Questura di Pesaro e Urbino a seguito della riunione tecnica per l’ordine e la sicurezza che si è svolta in vista delle partite di calcio che si svolgeranno oggi a Fano e Pesaro.

Il divieto, infatti, è in vigore in entrambe le città come è ben comprensibile.