"Quanti caffè devo fare per una bolletta così?"

Tremila euro di luce e gas da pagare entro febbraio per il titolare del bar di Fenile. "Più del doppio. Vogliono farci chiudere?"

Gabriele Giorgini, titolare del bar pizzeria Il Mulino, mostra la bolletta da 3mila euro

Gabriele Giorgini, titolare del bar pizzeria Il Mulino, mostra la bolletta da 3mila euro

Fano, 26 gennaio 2022 - La drammatica impennata delle bollette, mette in crisi un’altra piccola impresa fanese, mettendo a rischio la tenuta di un importante presidio per la sicurezza del quartiere Fenile, un luogo di ritrovo e socialità per i residenti. E’ di 3.033 euro la mazzata Estra Prometeo luce e gas, che Gabriele Giorgini (titolare assieme alla moglie del bar pizzeria "Il Mulino") dovrà pagare entro il 10 febbraio, relativa ai consumi di dicembre: 2.090,84 euro di spesa per la materia energia, 121,11 euro per il trasporto e la gestione del contatore, altri 198,26 per oneri di sistema più 621,69 euro di iva. "Evidentemente ci vogliono far chiudere - dice sconsolato il barista -. Questo è un aumento insostenibile per un’azienda come la mia: sono passato infatti da una bolletta media di 1200 euro al mese, calcolando che d’inverno qualcosina cala perché i frigoriferi con il freddo sforzano meno, a questa che è quasi tre volte tanto".

Il Mulino è il bar che accoglie i fanesi all’ingresso di Fenile, nella curva davanti al distributore. Un luogo di aggregazione e di ritrovo per tutte le età, dal bambino che ci va a comprare le caramelle, all’anziano che ci passa i pomeriggi a giocare a carte, al passante che si ferma per far rifornimento. Assieme alla parrocchia, al forno, al tabacchi, all’edicola, la banca e l’alimentari è un importante presidio per il quartiere. "Il locale è circa 200 metri - dice -. Ogni mese pago un affitto adeguato e le bollette relative. Il mese scorso erano già arrivati 2mila euro di elettricità, che è tanto. Ora arriveranno anche l’immondizia, il gas, l’acqua… tutto aumentato. Ma secondo loro come facciamo a pagare tutto con gli incassi di questo periodo di lockdown non dichiarato, ma che di fatto c’è? La gente non circola perché è a casa in quarantena. E così noi ci troviamo a dover ridurre gli orari di apertura".

Per Giorgini l’escalation dei prezzi dell’energia è un problema sottostimato. "Le misure sin qui messe in campo, a livello nazionale, per calmierare gli incrementi, non sono neanche lontanamente sufficienti a compensare l’impatto sul nostro sistema produttivo - prosegue il barista -. Così ci tagliano le gambe. Rischiamo di aver preservato le nostre aziende in questo biennio di pandemia solo per consegnarle al default a causa dello shock energetico. Quanti caffé devo fare per pagare 3mila euro al mese di elettricità? Quest’inverno si lavora pochissimo e così due giorni a settimana sono chiuso per risparmiare un po’. Negli altri giorni si lavoricchia tra tanti momenti morti che riusciamo a gestire solo perché io e mia moglie siamo sempre qui". Le dipendenti invece sono a casa a smaltire le ferie.