SANDRO FRANCESCHETTI
Cronaca

Quelli che il formaggio lo lanciano per strada

Tra Mondolfo e San Costanzo il raduno degli appassionati di questa antica disciplina: forme di cacio sfrecciano a tutta velocità

Tra Mondolfo e San Costanzo il raduno degli appassionati di questa antica disciplina: forme di cacio sfrecciano a tutta velocità

Tra Mondolfo e San Costanzo il raduno degli appassionati di questa antica disciplina: forme di cacio sfrecciano a tutta velocità

di Sandro FranceschettiPrima rotolano veloci, disegnando incredibili traiettorie lungo la strada, e poi finiscono in tavola, spesso grattugiate su un buon piatto di tagliatelle. Suggestivo tuffo nella tradizione, durante l’ultimo weekend, tra Mondolfo e San Costanzo, grazie alla fase finale del 20esimo Torneo a squadre di lancio del formaggio, disciplina di antica memoria, antenata della ‘ruzzola’, riconosciuta come sport tradizionale dal Coni nel 1988, che oggi si pratica sotto l’egida della Figest e della Uisp.

Trentadue dei migliori interpreti della specialità del comprensorio a cavallo tra le province di Pesaro-Urbino e Ancona hanno dato vita sabato e domenica alle semifinali e alla finale del Torneo a squadre sul percorso Madonna delle Grazie, in parte sul territorio mondolfese e in parte su quello di San Costanzo (entrambi i Comuni hanno dato il loro contributo sistemando, tra l’altro, i circa due chilometri interessati dai lanci). Un torneo sapientemente organizzato da Federico Piccioli del Circolo Centocroci col patrocinio della Uisp, che ha richiamato centinaia di spettatori, increduli di come si possano far prendere certe curve a una forma di formaggio. Nella fattispecie di pecorino, con 12 mesi di stagionatura e di circa un chilo, ma in altre parti d’Italia (questo sport conta in tutto lo Stivale circa 1.300 tesserati, fra Figest e Uisp) prodotte pure con latte diverso e molto più grandi.

La kermesse si è svolta all’insegna della massima sportività e del divertimento, con le 8 squadre, tutte da 4 giocatori, composte a sorteggio, estraendoli fra un lanciatore di serie ‘A’, di ‘B’, di ‘C’ e ‘D’; e con le forme anch’esse attribuite a sorte e scambiate obbligatoriamente fra i vari giocatori dei diversi team dopo ogni punto. Al termine di sfide avvincenti, il successo è andato alla squadra formata da Francesco Campanelli, Giuseppe Campanelli, Mario Riccardi e Samuele Falcinelli (quest’ultimo sostituito nel lanci finali da Giorgio Giombetti). Piazza d’onore per la formazione di Federico Frati. I premi, e non poteva essere altrimenti, tutti rigorosamente in natura, con prosciutti e salami ad affiancare le performanti forme di formaggio, che dalla strada passeranno ora alla tavola.