di Marco D’Errico
Odissea per ritirare una raccomandata: da Fano a Pesaro, tra indicazioni sbagliate e uffici introvabili. Tutto comincia quando Daria, pensionata fanese di 78 anni, trova nella cassetta postale l’avviso per ritirare una raccomandata, relativa a un sollecito per un bollo auto non pagato nei termini, dove è indicato per il ritiro un ufficio di Pesaro, sito lungo Strada della Campanara. "Mi sono fatta accompagnare da Fano – racconta la pensionata – e ho perso una mattinata, in un luogo sperduto della zona industriale di Pesaro (foto in alto), per trovare l’ufficio della compagnia postale Spike Express".
La donna, infatti, racconta di aver perso molto tempo a cercare il punto di ritiro, che si trovava all’interno di un altro ufficio: "Non c’era nessuna indicazione sul cancello dinanzi all’edificio indicato – precisa – e trovarlo è stata un’impresa, un po’ come le scatole cinesi…". Ma questo è solo l’inizio delle peripezie, giacché l’impiegato allo sportello gela la signora, dicendole di tornare a Fano, al distributore di carburanti di via Sandro Pertini, dove avrebbe potuto ritirare finalmente la sua raccomandata.
Malgrado l’avviso recasse l’ufficio pesarese, la pensionata è costretta all’inatteso dietrofront, ma si consola del fatto di non avere disturbato un parente in città, che si trovava ancora al lavoro. Tornata a casa frastornata, perplessa e anche un po’ arrabbiata, visto che il viaggio l’ha dovuto pagare a una conoscente che si è prestata, si rivolge alla locale Aci, dove riceve la conferma del luogo di ritiro. Ma c’è un altro problema: non trova più il contrassegno lasciato dal postino, ma conserva nel telefonino solo la foto dello stesso, che aveva inviato al parente pesarese, il quale avrebbe dovuto ritirare al suo posto la raccomandata.
L’inghippo rischia di vanificare il ritiro: "Hanno preteso l’avviso con la data di consegna – aggiunge – perché senza quel contrassegno non avrebbero trovato la mia lettera, che giaceva in uno dei tanti scatoloni colmi e stipati sul pavimento dei locali della stazione di servizio carburanti (foto a sinistra)". E’ pomeriggio inoltrato quando la 78enne riesce finalmente a ritirare la sua raccomandata. Poi telefona in redazione: "Vorrei condividere le mia esperienza affinché si ponga rimedio a questo disservizio. Non è accettabile essere sballottati come palline da ping pong". Infine, conclude con una battutina: "Che sia una strategia per invogliare il pagamento puntuale dei bolli?"