ROBERTO DAMIANI
Cronaca

Ragazzo trovato morto a Fano: risolto il giallo, era fuggito dall’ospedale

L’autopsia ha escluso la morte violenta: non ha fratture, ma era stato operato da poco. Aveva anche delle patologie e aveva bisogno di terapie

Il cadavere mummificato è stato trovato in riva al Metauro

Il cadavere mummificato è stato trovato in riva al Metauro

Fano, 5 ottobre 2023 – Ha un nome il giovane africano ritrovato morto l’altro ieri senza vita sulla riva del fiume Metauro, nei pressi della foce. Identità che non è stata ancora resa nota, ma gli inquirenti la conoscono perfettamente. Il ragazzo, la cui morte risale ad almeno un mese fa tanto che il suo corpo si era mummificato, risulta esser stato operato in ospedale presumibilmente a Fano per un intervento ortopedico ad una gamba. Avrebbe avuto l’inserimento di una placca ma era affetto anche da varie patologie. Quello che è emerso da ambienti sanitari è che il giovane era poi fuggito dall’ospedale senza sottoporsi alle terapie in mancanza delle quali avrebbe messo a rischio la sua vita. Come è poi accaduto.

Ma ieri, dovendo dare un nome e un perché a quella morte, è stata effettuata l’autopsia benché il corpo risultasse ampiamente compromesso dall’esser rimasto all’aperto per oltre un mese. Comunque il medico ha potuto escludere che la morte fosse dovuta ad un atto violento. Gli arti non presentano fratture e non ci sono segni di ferite da arma bianca o altro. Significa che il giovane africano, di cui non è stata resa nota la nazionalità, può esser morto proprio per le sue patologie per le quali non aveva accettato di esser sottoposto a terapie ospedaliere.

Contrariamente alle prime informazioni arrivate al momento del ritrovamento, il giovane indossava una tuta e una maglietta con delle scarpette da ginnastica ma questo vestiario, per una buona parte, era stato consumato dagli effetti della decomposizione del cadavere.

Sta quindi rientrando l’ipotesi iniziale, tra le tante, che quel giovane fosse stato ucciso e abbandonato in quel luogo, di certo poco frequentato, nel tentativo di far sparire il corpo. Resta da capire, ma questo sarà l’inchiesta della polizia a dirlo, che cosa intendesse fare il giovane sulla riva del Metauro dove è arrivato a piedi visto che non sono state rinvenute biciclette o altro nelle vicinanze. Non si esclude nemmeno che quello fosse un posto conosciuto dal ra gazzo.

Le indagini della polizia difficilmente potranno spiegare i motivi che avevano portato il ragazzo a rannicchiarsi in riva al Metauro. Infatti non si è fatto avanti nessuno a cercarlo o a denunciarne la scomparsa. Evidentemente viveva e si muoveva da solo e non era solito frequentare gruppi o persone che avrebbero potuto allarmarsi nel non vederlo più.

Non aveva con sé documenti di riconoscimento. In un primo momento si era diffusa anche l’ipotesi che potesse trattarsi di Angelo Ojimba, il ragazzo di colore residente a Montelabbate scomparso dal 2 settembre scorso senza lasciare tracce.