Roberto Cecconi morto, si è spento l’albergatore che volò giù dal suo hotel

Tre anni fa il dramma al Lido. Il titolare del ’Grace’, Roberto Cecconi, precipitò dal quinto piano atterrando sul tetto del ristorante sottostante. Aveva 61 anni

Roberto Cecconi

Roberto Cecconi

Fano, 22 luglio 2020 - Aveva lottato come un leone, dopo quel drammatico volo che nel 2017 lo aveva reso tristemente protagonista delle pagine di cronaca locali. E contro ogni pronostico medico ce l’aveva anche fatta a riprendersi da quell’incidente, che statisticamente a nessuno offre l’opportunità di poterlo raccontare. Poi l’altra notte una fatale infezione ha avuto la meglio sul suo fisico debilitato dal lungo e faticoso percorso di riabilitazione. Se n’è andato così, all’età di 61 anni, l’albergatore fanese Roberto Cecconi.  

Una notizia che si è diffusa a macchia d’olio ieri pomeriggio in città, gettando nello sconforto mezza Fano e anche di più, ovvero tutta quella gente che lo aveva conosciuto e amato per quella persona goliardica e vivace che era, sempre allegro (almeno in facciata) e di grande compagnia. Ma tanti lo ricordano anche per il suo essere stato un imprenditore coraggioso e sfortunato. Una sfortuna che si era trasformata prima in depressione, poi in un salto nel vuoto e infine in una sorta di incredibile "rinascita". "Portami le nocchie lesse" il messaggio che nel periodo del lockdown mandava più spesso all’amico ristoratore Filippo Ravagli. Gli albergatori e i ristoratori della città si uniscono al dolore della moglie e delle due figlie di Cecconi, ma non trovano le parole per commentare questa tragedia. Nessuno ci riesce e tutti glissano su quello che sono stati questi tre ultimi anni dell’esistenza dell’ex titolare dell’Hotel Grace al Lido di Fano (da cui è precipitato il 13 maggio 2017) e della storica e indimenticabile trattoria di famiglia "Da Cecconi". Neppure il suo amico di sempre, il musicista Roberto Ricci, vuole parlarne. Ma è stato lui a diffondere la notizia di questa perdita con un post su Facebook che non poteva passare inosservato. "Ti ho voluto bene, pazzo di un amico mio…." ha scritto accanto ad una emoji piangente. Non serviva aggiungere altro. Sotto il post , tanti messaggi di dolore di altrettanti fanesi noti. Tutti molto semplici e di poche parole, perché non ce ne sono più da dire. Tutti con disegnato un cuore. Ed ecco il perché: "Ciao Robi.... eri una gran persona, con un grande cuore".