
L’appello del dottor Vitali a proposito dell’istituzione culturale sancostanzese "Da almeno 3/4 anni non ha un presidente né svolge alcuna attività".
di Sandro Franceschetti
"Fra le ‘assurdità culturali’ del nostro paese, una delle ultime, molto grave, è stata lasciare a sé stesso il ‘Centro studi Giulio Perticari’, che da almeno 3, 4 anni non ha più un presidente e non svolge alcuna attività". Il dottor Paolo Vitali, medico, storico e scrittore, pone l’accento sull’oblio di una realtà che ha saputo toccare vette di spessore ed esorta la giunta a fare qualcosa. "Il Centro Studi – riprende Vitali – venne fondato il 5 maggio 2001 per la lodevole iniziativa dell’amministrazione comunale, con rogito notarile sottoscritto durante una solenne cerimonia tenutasi in una sala del piano nobile di Palazzo Cassi, dove il 26 giugno 1822 morì Giulio Perticari (uno dei massimi esponenti della cultura del primo ‘800), alla quale partecipò anche il conte Giancarlo Cacciaguerra, discendente della famiglia Perticari, che divenne il primo presidente. Fra gli illustri presidenti, negli anni successivi, abbiamo avuto anche il professor Alberto Berardi e tante sono state le iniziative importanti organizzate, tra le quali la ‘Giornata Nazionale di Studi Perticariani’ del 2015, quando avemmo come relatore Pantaleo Palmieri, uno dei massimi studiosi di Leopardi".
"Non una presenza casuale, perché Leopardi (1978-1837) era cugino di Francesco Cassi, a sua volta cugino di Giulio Perticari e fra l’autore de ‘L’Infinito’ e Perticari nacque una grande stima, tanto che il poeta recanatese passò a San Costanzo per pregare sulla tomba del Perticari, che inizialmente venne sepolto nella chiesa parrocchiale del paese". Negli anni, il ‘Centro Studi’ ha ottenuto anche l’alto patrocinio di una delle accademie più prestigiose d’Italia: "quella dei Filopatridi – riprende Vitali - e ha avuto come finalità quella di intraprendere iniziative storico-culturali in collaborazioni con università, biblioteche, archivi, enti, scuole e musei, al fine di far conoscere la nostra storia e il nostro straordinario patrimonio culturale, fra cui Palazzo Cassi, che per statuto dovrebbe essere la sede del ‘Centro Perticari’, ma in quasi 5 lustri non c’è masi stato un atto formale delle amministrazioni in tal senso e, quindi, si è andati avanti con sedi provvisorie".
"Per questo – conclude – mi appello alla nuova amministrazione, perché assuma una decisione in tal senso e, prima ancora, convochi i cittadini per dar vita al nuovo consiglio direttivo del ‘Centro Studi’, dimostrando sensibilità nei confronti della cultura. Senza la quale e senza storia non c’è possibilità di ripresa demografica ed economica. Mi auguro, inoltre, che si faccia qualcosa per recuperare il nostro prezioso archivio storico, che da diversi anni è in un capannone alla mercé dei topi".